mercoledì 26 giugno 2013

L'ELENCO TELEFONICO DI ATLANTIDE di Tullio Avoledo

3/5 Trama: Tutto ha inizio in uno spettrale e labirintico condominio di una cittadina di provincia, dove vive Giulio Rovedo, responsabile dell'ufficio legale di una piccola banca che sta per essere assorbita da un importante colosso finanziario. Dietro la fusione però non ci sono gli interessi di una qualsiasi multinazionale, bensì un gruppo di esoteristi rabbiosi a caccia dell'Arca perduta, con lo scopo di far tornare al potere gli dèi dell'antico Egitto. E così che da un quieto lavoro impiegatizio il protagonista si trova catapultato in un'avventura planetaria, fra matematica, cabalistica, fonti miracolose, universi paralleli, demoni egizi e divinità malefiche, in un thriller ironico e tra fantascienza, fantasy e horror.

Mi ci sono voluti un po' di giorni per capire esattamente cosa mi era rimasto di questo libro, le impressioni e le idee che me ne sono fatta.
Ho fatto una grande scoperta, Tullio Avoledo ha un fratello, non ci crederete, è uno scoop, ma si chiama Dan Brown.
Ah vi vedo con la bocca aperta a O e occhi increduli della serie Ma Dai???? sapevo che vi avrei stupito.
Quindi se avete mai letto Dan Brown, con l'idea di non leggerne niente altro, non affrontate nemmeno Avoledo.
Detta così sembra che il suo libro sia orrendo, ma in realtà non lo è: sono 3 libri insieme e vi dirò perchè.
Uno scrive 500 pagine, quindi qualcosa da dire ce l'ha eccome.
Le prime 250 pagine sono intitolate Tedio ed è il primo volume della trilogia, sì perchè tutto sommato è la vita piuttosto banale di una legale di banca, la banca viene assorbita e c'è odore di trasferimento, la moglie scontenta il figlio malato, gli amici sfigati, i vicini rompipalle, e il tradimento con la collega delle Risorse Umane.
Le successive 200 pagine sono intitolate Il codice Apophis, è il secondo volume della trilogia, e qui ci sarebbe di che parlare... Insomma una fonte di acqua miracolosa, l'arca dell'alleanza nonchè il santo Graal, attenzione attenzione, il gruppo bancario che cerca qualcosa, gente invischiata e lui che deve risolvere tutto con il suo doppio calcio rotante alla Chuck Norris.
E faccio notare che qui sono tirati in ballo perfino gli antichi egizi, con chiari riferimenti al presente dove si trovano simbolismi ovunque perfino nel rinomato modello automobilistico Ka.
E ora arriviamo al terzo libro finale, di 50 pagine circa. Pura Fantascienza Urania. In questo finale da urlo, l'autore spiega che tutto quello che abbiamo letto non è vero, lo abbiamo rivisto in poco più di mezz'ora da un microchip impiantato negli esseri umani, che una volta morti vengono tenuti come un hard-disk esterno, in modo da consultare la loro memoria per diletto.
Ora io dico, capisco l'inventiva, capisto l'innovazione, capisco anche che è più o meno conterraneo Avoledo, però il suo libro mi è sembrato esagerato, un po' pretenzioso.
Ci ha messo di tutto, qui dentro, un bel calderone e siccome ha tralasciato di spiegare un bel po' di cose, ha pensato che finire stile fantascienza potesse stupire il lettore.
Si cioè, Avoledo, te lo dico... Lasciamo perdere gli egizi, se vuoi andiamo a fare un viaggetto in un villaggio turistico di Urghada, andiamo a Karnak e a Luxor, e poi fai un resoconto del viaggio... magari incontriamo qualcuno di interessante che ci racconta qualche bella storiella del passato, ti porto pure dai beduini nel deserto a fumare il narghilè, te lo prometto.
Però dai, lasciamo perdere, io non lo voglio un Dan Brown all'italiana, ok ? Intesi ?

[Note]
PAG.3
Il decimo attore della compagnia ha dato forfait.
SHAKESPEARE IN NOVE 
PAG.32
Opera di un pittore smemorato.
RITRATTO DI S'IGNORA
PAG.69
Avventura nella stagione dei monsoni.
INDIANA JONES E IL TEMPO MALEDETTO
PAG.113
Bibita gassata transilvanica.
DRACOLA 
PAG.135
Esperti del ministero della sanità smentiscono che il vino faccia bene.
LA LEGGENDA DEL SANO BEVITORE 
PAG.150
Nella stalla del Kolchoz.
LA LETTIERA SCARLATTA
    

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