venerdì 30 agosto 2013

IL MESSAGGERO - MESSENGER di Lois Lowry

4/5 Trama: Quando Matty è arrivato al Villaggio sei anni prima era un ragazzino inquieto e ribelle che amava definirsi "la Belva fra le Belve". Ora è cresciuto sotto la guida del cieco Veggente ed è pronto per l'assegnazione del suo vero nome: "Messaggero". Ma qualcosa nel Villaggio sta cambiando: da quando al mercato si barattano i sentimenti con effimeri beni materiali, la comunità è diventata improvvisamente ottusa e caparbia. La società utopica che un tempo amava accogliere tutti i rifugiati e i derelitti sta innalzando un muro di isolamento. Matty è uno dei pochi capaci di districarsi nel fitto della Foresta e il suo compito ora è quello di portare il messaggio del drastico cambiamento ai paesi vicini e convincere Kira, la figlia del veggente, a tornare con lui al Villaggio, prima che sia troppo tardi. Ma la Foresta, che gli è sempre stata amica, si è rivoltata contro di lui, animata da una forza oscura e senziente, e Matty si trova a fronteggiare il pericolo armato solo di un nuovo potere che ancora non riesce completamente a gestire e a comprendere. [3° volume]

[spoiler]
Ecco che finalmente qualche tessera va al suo posto...Avevo fatto un po' fatica a capire con che logica procedeva questa storia, ma ora mi è più chiaro. 

In
*the giver* la storia si localizzava in un futuro prossimo, dove venivano annullate le sensazioni, quali il dolore l'amore e le differenze sociali. Jonas il protagonista arrivato alla soglia dei 12 anni avrebbe partecipato alla Cerimonia dei Dodici, una cerimonia in cui ogni bambino riceveva il lavoro della sua vita. E a Jonas è capitato di ricevere "le memorie dell'umanità", e le può provare fisicamente come se si stessero svolgendo nel momento stesso. Ma Jonas scappa perché riesce a provare il dolore, l'amore e tutto il resto e la vita nel villaggio non è la sua. 

In
*the gathering blue* troviamo un filo logico, l'ambientazione sembra primitiva anche se pur sempre futuristica, e anche qui si portano avanti la mancanza di sentimenti, rafforzata in questo caso dagli emarginati. Kira è la protagonista ed è stata emarginata fin da piccola per una gamba malformata. Kira accetterà la sua emarginazione, perché riesce a far valere altre sue capacità. 

In
*the messenger* ritroviamo Kira, e Matty un piccolo bambino emarginato che Kira ha contribuito ad aiutare ripulendolo e tirandolo via dalla strada. In questo terzo volume, il papà di Kira manda Matty a prenderla oltre la foresta, che sta diventando gonfia e insidiosa e minacciosa.
Questa minaccia ha reso il villaggio egoista invece che unito come lo era sempre stato, erano riusciti a creare una piccola oasi di pace e di amore, ma una minaccia esterna spesso non aiuta al mantenimento della quiete. Il capo del villaggio vede tutto questo perché altri non è che Jonas.
Lui che aveva visto le memorie dell'umanità era riuscito a creare un ambiente armonioso.
Ma nonostante questo l'egoismo riesce a ingigantire e alimentare le minacce, dovendo quindi sacrificare la vita di qualcuno per raggiungere almeno uno scopo: quello di far rientrare Kira prima della chiusura del villaggio alla foresta. 

Ho fatto un po' fatica ad inquadrare bene i personaggi e lo svolgersi della vicenda, perché leggendo tra le righe, ci sono degli argomenti piuttosto impegnativi mascherati da romanzo fantasy/fantascienza. La privazione dei sentimenti per avere un popolo di sudditi che non chiedono nulla quindi non ragionano e di conseguenza non creano problemi alle alte sfere.
Gli emarginati, un costo per la società, meglio relegarli lontani per non costare e non creare nuove domande tra i sudditi. Il sacrificio per il raggiungimento dei propri sogni, quando invece si è troppo abituati ad avere tutto pronto e surrogato. E l'egoismo, la diffidenza verso gli altri che ci porta a chiuderci in noi stessi e in piccole comunità invece di apprezzare la compagnia, e il mutuo soccorso.
Merita di essere letto con un po' di attenzione, perché non è tutto così semplice come sembra nella storia, ed è aggiornato al quotidiano più che mai! (inquietante)

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