4/5 Trama: Quando Matty è arrivato al Villaggio sei anni prima era un ragazzino
inquieto e ribelle che amava definirsi "la Belva fra le Belve". Ora è
cresciuto sotto la guida del cieco Veggente ed è pronto per
l'assegnazione del suo vero nome: "Messaggero". Ma qualcosa nel
Villaggio sta cambiando: da quando al mercato si barattano i sentimenti
con effimeri beni materiali, la comunità è diventata improvvisamente
ottusa e caparbia. La società utopica che un tempo amava accogliere
tutti i rifugiati e i derelitti sta innalzando un muro di isolamento.
Matty è uno dei pochi capaci di districarsi nel fitto della Foresta e il
suo compito ora è quello di portare il messaggio del drastico
cambiamento ai paesi vicini e convincere Kira, la figlia del veggente, a
tornare con lui al Villaggio, prima che sia troppo tardi. Ma la
Foresta, che gli è sempre stata amica, si è rivoltata contro di lui,
animata da una forza oscura e senziente, e Matty si trova a fronteggiare
il pericolo armato solo di un nuovo potere che ancora non riesce
completamente a gestire e a comprendere. [3° volume]
[spoiler]
Ecco che finalmente qualche tessera va al suo posto...Avevo
fatto un po' fatica a capire con che logica procedeva questa storia, ma
ora mi è più chiaro.
In *the giver* la storia si localizzava in un futuro prossimo, dove venivano annullate le sensazioni, quali il dolore l'amore e le differenze sociali. Jonas il protagonista arrivato alla soglia dei 12 anni avrebbe partecipato alla Cerimonia dei Dodici, una cerimonia in cui ogni bambino riceveva il lavoro della sua vita. E a Jonas è capitato di ricevere "le memorie dell'umanità", e le può provare fisicamente come se si stessero svolgendo nel momento stesso. Ma Jonas scappa perché riesce a provare il dolore, l'amore e tutto il resto e la vita nel villaggio non è la sua.
In *the gathering blue* troviamo un filo logico, l'ambientazione sembra primitiva anche se pur sempre futuristica, e anche qui si portano avanti la mancanza di sentimenti, rafforzata in questo caso dagli emarginati. Kira è la protagonista ed è stata emarginata fin da piccola per una gamba malformata. Kira accetterà la sua emarginazione, perché riesce a far valere altre sue capacità.
In *the messenger* ritroviamo Kira, e Matty un piccolo bambino emarginato che Kira ha contribuito ad aiutare ripulendolo e tirandolo via dalla strada. In questo terzo volume, il papà di Kira manda Matty a prenderla oltre la foresta, che sta diventando gonfia e insidiosa e minacciosa.
Questa minaccia ha reso il villaggio egoista invece che unito come lo era sempre stato, erano riusciti a creare una piccola oasi di pace e di amore, ma una minaccia esterna spesso non aiuta al mantenimento della quiete. Il capo del villaggio vede tutto questo perché altri non è che Jonas.
Lui che aveva visto le memorie dell'umanità era riuscito a creare un ambiente armonioso.
Ma nonostante questo l'egoismo riesce a ingigantire e alimentare le minacce, dovendo quindi sacrificare la vita di qualcuno per raggiungere almeno uno scopo: quello di far rientrare Kira prima della chiusura del villaggio alla foresta.
Ho fatto un po' fatica ad inquadrare
bene i personaggi e lo svolgersi della vicenda, perché leggendo tra le
righe, ci sono degli argomenti piuttosto impegnativi mascherati da
romanzo fantasy/fantascienza. La privazione dei sentimenti per avere un
popolo di sudditi che non chiedono nulla quindi non ragionano e di
conseguenza non creano problemi alle alte sfere.
Gli emarginati, un costo per la società, meglio relegarli lontani per non costare e non creare nuove domande tra i sudditi. Il sacrificio per il raggiungimento dei propri sogni, quando invece si è troppo abituati ad avere tutto pronto e surrogato. E l'egoismo, la diffidenza verso gli altri che ci porta a chiuderci in noi stessi e in piccole comunità invece di apprezzare la compagnia, e il mutuo soccorso.
Gli emarginati, un costo per la società, meglio relegarli lontani per non costare e non creare nuove domande tra i sudditi. Il sacrificio per il raggiungimento dei propri sogni, quando invece si è troppo abituati ad avere tutto pronto e surrogato. E l'egoismo, la diffidenza verso gli altri che ci porta a chiuderci in noi stessi e in piccole comunità invece di apprezzare la compagnia, e il mutuo soccorso.
Merita di essere
letto con un po' di attenzione, perché non è tutto così semplice come
sembra nella storia, ed è aggiornato al quotidiano più che mai!
(inquietante)
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