venerdì 30 agosto 2013

LA PIOGGIA PRIMA CHE CADA di Jonathan Coe

3/5 Trama: La Zia Rosamond non è più. È morta nella sua casa nello Shropshire, dove viveva sola, dopo l'abbandono di Rebecca e la morte di Ruth, la pittrice che è stata la sua ultima compagna. A trovare il cadavere è stato il suo medico. Aveva settantatré anni ed era malata di cuore, ma non aveva mai voluto farsi fare un bypass. Quando è morta, stava ascoltando un disco e aveva un microfono in mano. Sul tavolo c'era un album di fotografie. Evidentemente, la povera Rosamond stava guardando delle foto e registrando delle cassette. Non solo. Stava anche bevendo del buon whisky, ma... Accidenti, e quel flacone vuoto di Diazepam? Non sarà stato per caso un suicidio? La sorpresa viene dal testamento. Zia Rosamond ha diviso il suo patrimonio in tre parti: un terzo a Gill, la sua nipote preferita; un terzo a David, il fratello di Gill; e un terzo a Imogen. Gill e David fanno un po' fatica a capire chi sia questa Imogen, perché prima sembra loro di non conoscerla, poi ricordano di averla vista solo una volta nel 1983, alla festa per il cinquantesimo compleanno di Rosamond. Imogen era quella deliziosa bimba bionda venuta con gli altri a festeggiare la padrona di casa. Sembrava che avesse qualcosa di strano. Sì, era cieca. Occorre dunque ritrovare Imogen per informarla della fortuna che le è toccata. Ma per quanti sforzi si facciano, Imogen non si trova. E allora non resta - come indicato dalla stessa Rosamond in un biglietto - che ascoltare le cassette incise dalla donna...

[spoiler]
Anni fa mi è stato consigliato questo autore. Io prontamente comprai *La casa del sonno* e ovviamente rimase lì a fissarmi dallo scaffale per parecchio tempo. Credo poi di averlo rivenduto a qualcuno che me lo chiese pensando che "tanto non lo leggerò mai".
Poi l'ho ricomprato e l'ho letto con molto piacere pensando di essere stata una stupida perché come si fa a comprarlo venderlo e ricomprarlo, quando avrei potuto leggerlo subito e amarlo? Ma ogni libro ha il suo tempo, il suo momento.
Così sull'onda mi dico che visto che mi sono dovuta ricredere perché non adottare anche questo?
Però....
Ecco che arriva un però.
La forma di questo libro è originalissima (è rettangolare come gli altri eh).
La storia viene raccontata attraverso i ricordi guardando delle fotografie.
Facendo una sintesi per farvi capire: Muore una zia (non lascia eredi perché era lesbica) quindi i diretti eredi sono i nipoti e una certa Imogen, che non si sa bene chi sia.
Lascia dei nastri registrati in cui attraverso 20 fotografie di venti momenti diversi della sua vita, racconta dall'infanzia alla vecchiaia.
Ai nipoti lascia l'incombenza di trovare questa Imogen e di consegnare tutti i nastri compresa l'eredità a lei spettante.
Ma visto che nessuno conosce Imogen e non si riesce a rintracciarla, una dei nipoti (assieme alle due figlie) ascolterà i nastri per ricostruire la mappa della vita di questa zia e nella speranza di trovare nuovi elementi utili alla ricerca di questa ragazza.
Ora ovviamente non dirò null'altro, lascio a voi la curiosità di scoprire le foto, le storie che racchiudono in sè, e vi lascio cercare Imogen insieme ai protagonisti.
L'unica cosa che mi ha un po' annoiato è stato proprio questo raccontare nei minimi dettagli queste foto. Inizialmente pensavo che fosse proprio la caratteristica (unica) descrittiva del libro ad avermi annoiato, perché sembra tutto molto piatto.
Invece dopo un po' che la lettura si era sedimentata, ho capito che questa forma è stata geniale nel suo essere, solo che c'erano due possibilità: o metteva delle foto a corredo (cosa magari anche impossibile perché la storia è inventata) oppure lasciava un po' di suspense.
Cioè poco mi importa che descriva come era vestita in questa o quell'altra foto, poteva farne una panoramica veloce, quasi una sorta di scaletta per toccare i venti momenti della sua vita che ci aiutano ad arrivare all'epilogo.
Questo è il motivo del mio voto a "mezza via"... però non deve essere fuorviante per la vostra decisione di leggerlo, perché merita (veramente) di essere letto.

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