martedì 8 agosto 2017

AMABILI RESTI di Alice Sebold

Trama 4/5: Susie, quattordicenne, è stata assassinata da un serial killer che abita a due passi da casa. È stata adescata, stuprata, fatta a pezzi e nascosta in cantina. Il racconto è affidato alla voce della stessa Susie, che dopo la morte narra la vicenda con lo spirito allegro e senza compromessi dell'adolescenza.

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Le coincidenze non esistono, esiste l'energia che ti attrae o ti respinge, e quando vai in biblioteca 1 2 3 volte e ti capitano sott'occhio tutte le volte alcuni libri vuol dire che è il loro momento.
Della Sebold non avevo letto nulla prima, anche se guardando le copertine dei suoi libri ricordavo qualcosa.
E in effetti, chissà quando, avevo fatto uno scambio qui su Anobii, e ho avuto La quasi luna, terzo libro dell'autrice. Così facendo una rapida ricerca, ho scoperto che scrisse Lucky (una testimonianza sul suo stupro) e poi in un secondo momento Amabili resti, che inizia appunto con lo stupro e l'uccisione di Suzie.
La cosa veramente particolare di questo libro è che a dispetto di quanto avviene di solito, la narrazione non arriva da uno dei familiari o dall'investigatore che deve trovare il colpevole, viene proprio dalla ragazza assassinata.
Sembra quasi intrappolata in un mondo di transizione, segue le indagini, segue il colpevole, e soprattutto segue la sua famiglia. Quindi in sostanza, non è un thriller, ma uno studio approfondito di come la sua famiglia e le persone che la conoscevano, reagiscono di fronte a questa perdita, alla frustrazione di non ritrovare un corpo (che è stato fatto a pezzi e gettato in una discarica, si ritroverà solo un gomito), e a come la loro vita andrà avanti.
Perché alla fine è facile giudicare, ma quando ti muore qualcuno, nessuno ti insegna come devi fare, e si finisce che qualcuno sopravvive, altri si lasciano morire, e altri ancora diventano piedi di rabbia, altri ancora sono indifferenti e chi lo sa quante altre sfumature esistono.
Come ho letto ne "una parete sottile" la morte ci fa paura, ma più che la nostra morte ci fa paura quella di uno dei nostri cari, e di cosa ci rimane dopo.
Il libro è molto interessante e mai noioso, rimani incollata alle pagine e non riesci a staccartene, se non fosse che verso la fine ammetto che c'è stata un po' di fretta nella chiusura, una morte assurda per l'assassino (che secondo me non rende giustizia a chi è rimasto dopo che lui ha ucciso un sacco di donne), e soprattutto la scena di Suzie che torna momentaneamente sulla terra nel corpo di Ruth (una quasi sensitiva sua coetanea che riesce a vedere oltre e che ha sperato con tutta se stessa che Suzie avesse ancora una possibilità, doveva fare ancora una cosa prima di andarsene del tutto).
Ecco questo mi è sembrato un po' blasfemo e fuori luogo, e anche di cattivo gusto... So che è un libro, so che ci sono molti modi in cui tutti noi percepiamo (o no) i nostri morti, a volte ti capitano persone che sembrano siano state mandate apposta da chi ti guarda da lassù, ma tornare sulla terra nel corpo di un'amica, per fare sesso con il ragazzo... beh questo è un po' troppo... ecco...
Prendendo con le pinze le ultime 30 pagine, il resto è godibilissimo.... anzi amabilissimo.

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