venerdì 4 agosto 2017

I GATTI DI NIZAMUDDIN di Nilanjana Roy

Trama 3/5: Un'altra torrida estate è finita a Delhi, e la festa di Diwali, con il suo frastuono, la folla, gli striscioni colorati e i minacciosi fuochi d'artificio, è ormai lontana. Quale momento migliore, dunque, per stiracchiarsi, sbadigliare, scuotere le zampe, e riaprire la caccia per i gatti di Nizamuddin, un nobile quartiere alla periferia della città? I gatti di Nizamuddin sono una delle più antiche colonie di felini di Delhi. Da secoli gironzolano indisturbati tra i tetti e le rovine del quartiere alla ricerca di cibo e di avventure. Da secoli si tramandano la storia delle loro mirabolanti imprese. Miu-Miu, la più anziana del clan, ne conosce alla perfezione i più piccoli dettagli e non manca di trasmetterli ai membri più in vista della colonia. A Katar, innanzi tutto, il bel maschio grigio che con lei condivide l'autorevolezza concessa dall'età. A Hulo, il guerriero con le orecchie tremebonde, il pelo perennemente arruffato e le numerose ferite sulla schiena riportate nelle epiche battaglie contro i ratti. A Beraal, la gatta dal pelo bianco e nero così lungo che si arriccia setoso sulle zampe e si sporca facilmente di terra e foglie secche. A Mancino, l'orfano della colonia, uno scavezzacollo che non fa che mettersi nei guai. Una storia così illustre che suscita un tale rispetto e timore che non vi è micio del mercato o selvatico delle colonie vicine di Qawwali e della Dargah che osi avventurarsi dalle parti di Nizamuddin...

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La prossima gatta che avrò si chiamerà Neferkitty ç_ç
C'è stato un periodo della mia vita in cui compravo qualsiasi libro che avesse in copertina o nel titolo la parola chiave *gatto* convinta che adorando i felini avrei adorato anche le letture riferite a loro.
Mi sono dovuta ricredere perché ho comprato:
- saggi noiosissimi che spiegano il perché di certi atteggiamenti che secondo me non sono spiegabili, o quanto meno sono belli e misteriosi proprio perché non si sa il motivo degli stessi;
- narrativa leggera in cui i gatti erano i protagonisti e alla fine del libro ti ritrovavi solo una lunga lista noiosa delle abitudini che praticamente ogni gatto ha, quindi perché leggerli se ho 2 gatti in casa?.
Salvo qualche bel racconto basato su storie vere, scritto in modo romanzato che invece è stato un 'conoscere' il gatto di qualcun altro (e ovviamente paragonarlo al proprio).
Questo libro invece mi è capitato tra le mani per puro caso e naturalmente il gatto in copertina abbinato all'ambientazione indiana mi ha conquistato.
Non posso dire che sia stato il libro più bello in assoluto, e in qualche passaggio mi è sembrato ridicolo e anche un po' esagerato, però superato lo scetticismo iniziale devo dire che lo salvo con più entusiasmo di molti altri. La lettura è scorrevole e la storia apprezzabile soprattutto perché ci sono gatti di tutti i tipi anche caratterialmente, quindi non ci sia annoia mai.
E il finale lascia intravedere anche un probabile seguito, perché in effetti c'è ancora molto materiale da sviluppare. E nota positiva che non sempre si incontra tra le varie letture, non tutti i buoni sopravvivono ;)

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