Trama 2/5: Il tempo è un bastardo è un romanzo breve che è valso il premio Pulitzer alla scrittrice americana Jennifer Egan.Il libro è diventato famoso per lo stile in cui è scritto che esula dalla scrittura tradizionale e che riprende, in modo modo estremamente originale, alcuni dei metodi moderni della comunicazione, tra cui spiccano numerose pagine che diventano delle slide di powerpoint e alcune abbreviazioni, tipiche della scrittura che i giovani utilizzano per gli sms.
La narrazione si alterna tra prima, seconda e terza persona, dando ritmo e cambiando velocemente l'inquadratura.
Come dice il titolo stesso, il romanzo racconta delle difficoltà legate al passare del tempo, al crescere e all'invecchiare.
Si parla della storia di diverse persone. Sasha è in terapia da uno psicologo perché ha tendenze cleptomani ed è l'assistente di Bennie, che lavora nel settore discografico e sta facendo visita ad una band per chiudere un accordo. Essi sono i due personaggi principali, che restano sempre, più o meno, al centro della scena, in base alle diverse prospettive che vengono descritte.
A volte infatti il racconto parlerà delle persone che i due incontrano nel corso della loro vita.
Il tempo è un bastardo, di Jennifer Egan, è un romanzo divertente e originale che non deluderà gli appassionati delle sperimentazioni letterarie di qualità.
La narrazione si alterna tra prima, seconda e terza persona, dando ritmo e cambiando velocemente l'inquadratura.
Come dice il titolo stesso, il romanzo racconta delle difficoltà legate al passare del tempo, al crescere e all'invecchiare.
Si parla della storia di diverse persone. Sasha è in terapia da uno psicologo perché ha tendenze cleptomani ed è l'assistente di Bennie, che lavora nel settore discografico e sta facendo visita ad una band per chiudere un accordo. Essi sono i due personaggi principali, che restano sempre, più o meno, al centro della scena, in base alle diverse prospettive che vengono descritte.
A volte infatti il racconto parlerà delle persone che i due incontrano nel corso della loro vita.
Il tempo è un bastardo, di Jennifer Egan, è un romanzo divertente e originale che non deluderà gli appassionati delle sperimentazioni letterarie di qualità.
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Di tanto in tanto mi piace leggere un libro che ha vinto un premio, anche per capire che tipo di libro vince un premio, anche perché non sempre è il mio genere preferito...
Questo ha vinto un premio piuttosto prestigioso, ma finita la lettura, visto che mi ha lasciata piuttosto perplessa, sono andata a vedere la definizione di Premio Pulitzer, tanto per essere sicuri:
http://it.wikipedia.org/wiki/Premio_Pulitzer
Ecco, ora, io dico, non per cattiveria, il libro è scritto bene ma non è che si distingua per la storia accattivante e super originale, ne tanto meno per tecnica narrativa.
E' una raccolta di racconti che hanno più o meno tutti gli stessi protagonisti, quindi la storia la si segue da punti di vista diversi. Sono tanti e non aiuta molto il fatto che la storia si sviluppi su un'asse temporale a salti, quindi devi tenere a mente chi è chi e cosa ha fatto e ora con chi sta e cosa fa...
Comunque niente che non sia già visto.
Quindi la domanda sorge spontanea: perché ha vinto questo premio?
Una risposta a questa domanda non ce l'ho, però mi ha annoiato così tanto che sinceramente non mi sento di consigliarlo.
Questo ha vinto un premio piuttosto prestigioso, ma finita la lettura, visto che mi ha lasciata piuttosto perplessa, sono andata a vedere la definizione di Premio Pulitzer, tanto per essere sicuri:
http://it.wikipedia.org/wiki/Premio_Pulitzer
Ecco, ora, io dico, non per cattiveria, il libro è scritto bene ma non è che si distingua per la storia accattivante e super originale, ne tanto meno per tecnica narrativa.
E' una raccolta di racconti che hanno più o meno tutti gli stessi protagonisti, quindi la storia la si segue da punti di vista diversi. Sono tanti e non aiuta molto il fatto che la storia si sviluppi su un'asse temporale a salti, quindi devi tenere a mente chi è chi e cosa ha fatto e ora con chi sta e cosa fa...
Comunque niente che non sia già visto.
Quindi la domanda sorge spontanea: perché ha vinto questo premio?
Una risposta a questa domanda non ce l'ho, però mi ha annoiato così tanto che sinceramente non mi sento di consigliarlo.
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