Trama 4/5: A Perpignan l'autunno è una stagione tumultuosa, contesa tra violente raffiche di vento e piogge torrenziali. Con un tempo così, nessun poliziotto dovrebbe avventurarsi all'esterno. Tuttavia un pensionato pied-noir viene ritrovato morto nel suo appartamento, ucciso con una pallottola alla testa… La sigla di un'organizzazione paramilitare lasciata nei pressi del cadavere, la distruzione qualche giorno più tardi di una controversa stele e la scoperta di un altro ex francese d'Algeria ammazzato al volante della propria macchina seminano il panico. Il luogotenente Sebag è incaricato ufficialmente delle indagini. Finirà per rievocare dal passato le azioni di un misterioso commando negli ultimi mesi di polvere e sangue della guerra d'Algeria con gli orrori, le speranze, e i tradimenti di quei giorni tragici. Cinquant'anni dopo, è tempo di saldare i conti.
***
Una serie di omicidi, vendette dopo parecchi anni, e un incidente tra uno scooter e un furgoncino guidato da un ubriaco. Apparentemente non c'è nulla che accomuna queste due situazioni, invece il Tenente Sebag e il suo intuito infallibile, riuscirà a capire il nesso e a dare delle risposte a quesiti che ci tormenteranno per tutta la lettura.
Come il volume precedente, lettura scorrevole e piacevole, storia ben delineata e molto apprezzabile anche la caratterizzazione dei vari personaggi, che spesso viene tralasciata per dare più risalto al protagonista.
Piccola postilla (con spoiler): leggo dalle varie recensioni, che infastidisce molto durante la narrazione, la paranoia che Sebag si fa sul probabile (ma non sicuro) tradimento della moglie.
Ora, io trovo che sia giusto per una persona che fa questo tipo di lavoro, mettere dei paletti. Se facesse il poliziotto / investigatore anche a casa, sarebbe molto difficile per lui avere una famiglia, invece è più che giusto che se nel lavoro non devono esserci dubbi e quindi i casi devono essere chiusi, nella vita privata ci sia un po' di fiducia, che si guardi alla vita e ai propri familiari non come in una stanza da interrogatori, ma con i dubbi e le difficoltà che quotidianamente chiunque può incontrare.
Per questo la sua riluttanza nel fare chiarezza e quindi di conseguenza il tormento che di tanto in tanto riaffiora nelle pagine, non mi dispiace affatto, perché lo rende più vero come uomo invece che solo il protagonista di un giallo.
Nessun commento:
Posta un commento