Trama 4/5: Il mondo creato dalla penna incantata di Zyranna Zateli in questi nove racconti - nove come le Muse - è un luogo imperscrutabile ma affascinante, dove la follia è sapienza e la sapienza è follia, dove le suggestioni gotiche e la lezione di Edgar Allan Poe convivono con il sentimento dionisiaco dell'essere e la magia di un istante sospeso nel fluire del tempo. Le presenze che lo abitano, impalpabili come spiriti dell'aria, sono arcanamente segnate da menomazioni fisiche, mentali o spirituali. E' il mondo delle inquietudini notturne, del lato oscuro dell'io, del doppio demonico che racchiude in se le verità più profonde. Ma anche quello solare degli iniziati, che conoscono il linguaggio segreto degli uccelli e dei fanciulli. In questo mondo "altro" si muove la protagonista di queste storie, specchio evidente dell'autrice, che come una novella Alice assapora fino a inebriarsene la bevanda spumeggiante della vita. Al lettore, che di Zyranna Zateli conosce già il grandioso affresco del romanzo in dieci storie "E alla luce del lupo ritornano", non resta che abbandonarsi alla fascinazione di questo mondo stregato e alla consolazione di una scrittura profondamente e totalmente umana.
Una amica mi suggerisce un libro di questa autrice.
Ovviamente non lo trovo e prendo questo.
Comincio a leggerlo e mi dico "Nooooo un libro di racconti"
Ve lo ricordo: io e i racconti abbiamo un evidente odio reciproco, perchè quando passo al racconto successivo dimentico il precedente.
Fortuna vuole che la protagonista di questi racconti sia sempre la stessa, e sembra più raccontare degli episodi della sua vita, andando a salti.
Quindi sono racconti che si leggono staccati uno dall'altro, ma hanno dei rimandi e alla fine sembra di avere un'asse temporale e tu puoi collocare un po' dove vuoi gli episodi.
Non ha importanza se li tieni indipendenti o se alla fine ti fai un filo logico del racconto.
Ad ogni modo, io quest'autrice greca non l'avevo mai sentita ma scrive veramente bene, semplice, visionaria, plausibile, e improbabile.
Secondo me va a toccare degli argomenti delicati nonostante la leggerezza che si può invece assaporare.
Parla dell'incesto, della morte, della perdita, della lotta, della violenza, delle visioni, della fame, dei sogni, dei vizi...
Non è una lettura da sottovalutare.
Ora vedremo di recuperare il primo libro che stavo cercando che dicano sia il suo massimo capolavoro.
Ovviamente non lo trovo e prendo questo.
Comincio a leggerlo e mi dico "Nooooo un libro di racconti"
Ve lo ricordo: io e i racconti abbiamo un evidente odio reciproco, perchè quando passo al racconto successivo dimentico il precedente.
Fortuna vuole che la protagonista di questi racconti sia sempre la stessa, e sembra più raccontare degli episodi della sua vita, andando a salti.
Quindi sono racconti che si leggono staccati uno dall'altro, ma hanno dei rimandi e alla fine sembra di avere un'asse temporale e tu puoi collocare un po' dove vuoi gli episodi.
Non ha importanza se li tieni indipendenti o se alla fine ti fai un filo logico del racconto.
Ad ogni modo, io quest'autrice greca non l'avevo mai sentita ma scrive veramente bene, semplice, visionaria, plausibile, e improbabile.
Secondo me va a toccare degli argomenti delicati nonostante la leggerezza che si può invece assaporare.
Parla dell'incesto, della morte, della perdita, della lotta, della violenza, delle visioni, della fame, dei sogni, dei vizi...
Non è una lettura da sottovalutare.
Ora vedremo di recuperare il primo libro che stavo cercando che dicano sia il suo massimo capolavoro.
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