Trama 3/5: L'amore, la musica, la guerra. Cosa c'è di più sconvolgente, meraviglioso, tremendo? Ci sono questi racconti di Boris Vian. Sconvolgenti come una notte trascorsa a covare mine dopo una cena con zuppa di mostrine, come una discussione chiusa su accordi di quinta aumentata, come biglietti falsi del treno, che valgono più di quelli veri. Meravigliosi come il mondo girato in lungo e in largo dal Maggiore, che tutto ha visto, amato ma inesorabilmente distrutto, e ora sbuca in ogni racconto con le sue follie; meravigliosi come ragazze di Tahiti, i loro canti e i loro seni scoperti, amplessi in camere volanti con vista su ogni luogo... e certamente tremendi: come la guerra appunto, come una vita piena di edifici del Partito conformista, idraulici malvagi, fornai a caccia di sudore della fronte con cui condire il pane. I racconti delle "Formiche" sono come la vita di Boris Vian: brulicanti di personaggi teneri e folli, di situazioni che lui stesso avrebbe definito "totalmente reali, perché me le sono inventate da capo a piedi".
***
Le Formiche ***
Allievi Modello ****
Il Viaggio a Khonostrov **
Il Gambero **
L'Idraulico ****
La Strada Deserta ****
I Pesci Morti **
Blues per un gatto nero ****
La Nebbia **
L'Oca Blu **
La Comparsa ****
Per chi conosce già il Boris Vian di "La schiuma dei giorni", sa per potrebbe trovarsi di fronte ad una raccolta di racconti piuttosto "sui generis", chi invece non lo conosce potrebbe buttare il libro nel caminetto.
La particolarità dei personaggi e delle situazioni surreali me l'hanno fatto amare alla follia ne "La schiuma dei giorni" ma in questi racconti, che come sapete (e sono smetterò mai di ripeterlo) io non apprezzo tantissimo, non ho trovato il Boris Vian che avrei voluto.
I racconti sono troppo brevi per essere una storia ben articolata, i più lunghi in effetti sono i più carismatici, quelli più brevi invece mi hanno lasciato un po' di amaro in bocca. Ho trovato dell'ironia e qualche personaggio particolare, ma la lettura è stata difficile e a tratti noiosa.
Mi dispiace perché altre opere mi erano piaciute tantissimo, e ho visto recensioni molto positive a questa raccolta, ma stavolta faccio la voce fuori dal coro.
Allievi Modello ****
Il Viaggio a Khonostrov **
Il Gambero **
L'Idraulico ****
La Strada Deserta ****
I Pesci Morti **
Blues per un gatto nero ****
La Nebbia **
L'Oca Blu **
La Comparsa ****
Per chi conosce già il Boris Vian di "La schiuma dei giorni", sa per potrebbe trovarsi di fronte ad una raccolta di racconti piuttosto "sui generis", chi invece non lo conosce potrebbe buttare il libro nel caminetto.
La particolarità dei personaggi e delle situazioni surreali me l'hanno fatto amare alla follia ne "La schiuma dei giorni" ma in questi racconti, che come sapete (e sono smetterò mai di ripeterlo) io non apprezzo tantissimo, non ho trovato il Boris Vian che avrei voluto.
I racconti sono troppo brevi per essere una storia ben articolata, i più lunghi in effetti sono i più carismatici, quelli più brevi invece mi hanno lasciato un po' di amaro in bocca. Ho trovato dell'ironia e qualche personaggio particolare, ma la lettura è stata difficile e a tratti noiosa.
Mi dispiace perché altre opere mi erano piaciute tantissimo, e ho visto recensioni molto positive a questa raccolta, ma stavolta faccio la voce fuori dal coro.
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