venerdì 4 agosto 2017

SCENA PADRE - A.A.V.V.

Trama 4/5: Cosa accade quando la bugia di un padre, proprio lui che dovrebbe dare il buon esempio, viene smascherata davanti ai figli? E cosa si prova nello scoprire che la faccia del nemico può essere quella di chi hai generato? E poi: ma un padre deve per forza volere che il suo bambino sia il più bravo di tutti? Magari con tuo figlio riesci a parlare solo con brevi comunicazioni di servizio appiccicate sul frigorifero cercando di tenere a bada l'ansia e far passare fra le righe prima di tutto l'affetto. Di fronte ai figli solo immaginati non c'è bisogno di ricalibrare costantemente le proprie aspettative, o di reinventarsi ogni giorno. Nella vita, invece, per parare i colpi sferrati da chi ha il tuo stesso corredo genetico non basta sentirsi "l'ultimo uomo sveglio in una terra in catalessi" e passeggiare di notte in corridoio tenendo in braccio un fagotto inquieto. Né basta fare il tifo insieme agli altri genitori durante la gara di nuoto. Prima o poi arriverà il momento in cui il confronto sarà inevitabile, costringendoti a scoprire ciò che in fondo hai sempre temuto: un figlio ti è alleato e rivale in parti uguali. Per questo motivo fanno parte di "Scena padre" soltanto scrittori che genitori lo sono davvero, nella pratica dei giorni. Il che significa inciampare continuamente nello scarto tra la potenza del generare e l'impotenza dell'allevare, e provare allora ad affinare la creatività e l'ironia.

***
E' vero, forse i racconti non sono tutti eccelsi, ma è una raccolta di autori diversi, e ognuno ha la sua storia da raccontare.
Forse in questi racconti tutti ritroviamo un po' il nostro papà, io l'ho trovato, e ho trovato forse anche un po' di me...
Mio papà non finiva mai di raccontarmi con vanto che quando l'hanno portato davanti al vetro, sicuro e preciso lui ha detto: "Quella è MIA FIGLIA"... e quando giocavamo e mi arrabbiavo perchè vinceva sempre lui fintanto che ho capito la tattica e sono diventata più brava io!... e quando inventavamo i giochi, quando modificavamo le regole per farli più difficili... e quando ci scornavamo come arieti quando ero adolescente, quando pensavo di farlo fesso e invece... quando con l'andare dell'età abbiamo condivisio nuovamente un sacco di cose come quando ero bambina... come mi manca ora che non c'è più...
In realtà ho apprezzato tanto questa raccolta, perchè come tutti sanno, soprattutto nel teatro la "scena madre" è quella fondamentale, dove tutto si intreccia e tutto si snoda... ma la "scena padre" è un'innovazione. La mamma si sà è sempre la mamma, ma in qualche situazione la cosa si ribalta. I tempi sono moderni e la donna fa carriera, oppure manca del tutto, e non è da escludere che sia il papà il protagonista della scena, e beh, è strano perchè l'abbiamo sempre escluso o comunque pensato che il papà va a lavorare e arriva tardi la sera, mentre si sta tutto il giorno con la mamma.
Ma quando è il papà che deve fare per entrambi? Quando la mamma lavora e l'uomo sta a casa? Oramai sono figure che si equivalgono e se la mamma si è emancipata nel lavoro, il papà si è emancipato nella famiglia. E a me questa cosa piace.

Note:
PAG.11
DIEGO DE SILVA - DIVENTARE E' CAPIRE DI ESSERE.
Quel che vuoi è che stia bene, che cresca serena e non le manchi nulla, che abbia una vita giusta, degna e possibilmente felice, ma soprattutto, o meglio sotto tutto questo (che in un certo senso ti appare ovvio, soltanto un po' più definito), nel punto più intimo da cui quel sentimento ti parla, vuoi salvarla. Perché è questo, al di là di tutto quello che gli mettiamo addosso, che l'amore significa. Ed è allora che capisci, neanche lo vedessi, che non basta fare un figlio, bisogna adottarlo.

PAG.25
ANDREA CANOBBIO - MADREPATRIA
... Quando tocca anche a lui tornarsene a casa, si ferma per qualche minuto davanti al vetro e guarda i neonati nei loro lettini, esposti in fila come i pesci sul banco al mercato. Ce ne sono di tutte le dimensioni e sono tutti piuttosto ovali. Fa un gioco: prova a confondere Flora con un altro bambino. Impossibile, lei è il suo pesce, il suo formaggio. E' questa la differenza tra un quadro qualunque e un quadro con la cornice. Sua figlia è già incorniciata. Forse non gli assomiglia per niente, ma la riconoscerebbe tra mille.

PAG.33
VALERIO MAGRELLI - ESSERE PADRI IN VENTUNO STROFE
Io, trepidante, gli chiedo: "Ma com'è? Com'è, avere un figlio?" E lui, sempre sorridente, si avvicina alla scrivania.
Mi fissa un istante, sereno, poi, con un braccio teso, deciso e repentino spazza via tutti quanti gli oggetti che vi sono posati. Cadono fogli, ritratti fotografici, fermacarte e matite, tagliacarte e matite, un vaso da fiori, la brocca e il suo bicchiere, in una improvvisa inconsulta esplosione d'acqua e vetri.
Adesso Marco trema e si fa pallido: "Così" dice "E' così. Non resta niente. Niente di prima, intendo. Tutto cambia. E' un disastro, il più splendido disastro che ti possa accadere."

PAG.61
SANDRO BONVISSUTO - RIFIUTI INGOMBRANTI
Mi aiuta mio padre, e non sapete quante volte in vita mia ho assistito a questa scena; rivolti l'uno verso l'altro reggiamo assieme, a braccia, la stessa cosa che si trova fra noi due. In pratica quello che trasportiamo ci separa, ma basta uno sguardo meno superficiale per accorgersi che, vincolandoci a un movimento solidale, finisce per unirci. Uno di noi cammina in avanti, l'altro all'indietro. Ma né io né lui riusciamo davvero a guardare verso dove si cammina, nemmeno quello rivolto nella direzione giusta. E così speriamo solo, entrambi, la stessa cosa, cioè di non cadere.

PAG.85
ANTONIO PASCALE - LE CARAMELLE
...Perché la verità è un gesto di arroganza, anche confessare un tradimento lo è, tutta questa enfasi sulla spontaneità, quello che sento dico, come dice, appunto, la gente, convinta che siccome una cosa sta dentro è sincera, è pura, giusta, sopportabile e sostenibile, convinta che se una cosa mi fa star bene, allora devo farla, in teoria se mi fa star bene accoltellare uno, devo farlo, una retorica della sincerità che ha causato danni infiniti e infiniti lutti, quando tutto si poteva risolvere con un po' di autocontrollo e qualche spergiuro, cos'è lo spergiuro infatti se non interpretare dei fatti accaduti tuo malgrado?

PAG.96
ASCANIO CELESTINI - UN BELL'APPLAUSO
Quando i figli diventano grandi si allontanano, ma più s'allontanano e più li vedi diventare piccoli.

PAG.107
ASCANIO CELESTINI - UN BELL'APPLAUSO
Prima di uscire dalla pancia è come se non stesse ancora da nessuna parte. Per una madre no. Una madre lo sente che dentro c'è un essere umano che si muove. Anche un padre può sentirlo. Poggia la mano sulla pancia e lo sente, ma non è la stessa cosa. Appena esce comincia una storia completamente diversa.

PAG.113
MARCELLO FOIS - TU, ME
...dormi, dormi tesolo, perché non dormi? Dormi! Dormi maledetto! A un certo punto non stavo più implorando, gridavo come un ossesso. Lui mi guardò serissimo leggendomi dentro: perché capì con chiarezza che nella mia mente si era fatta largo l'ipotesi di ucciderlo, magari di lanciarlo dalla finestra spalancata [...] Ecco, quella fu la prima volta che ho pensato di uccidere mio figlio. E fu la prima volta che lui si addormentò profondamente.

PAG.133
ERNESTO FRANCO - DIARIO DEL PADRE
Dal figlio al padre non c'è consiglio. Perché non si è mai uomini entrambi nello stesso tempo. Non si è mai uomini entrambi. Una scena simile fra me e te non ci sarà stata mai. Era questo cià che ci eravamo mostrati quella sera senza poterlo ancora sapere. Fino al momento di guardarci negli occhi, io avevo pensato di essere in grado di ascoltare e parlare, e lui aveva pensato di poter parlare e ascoltare. Invece non avevamo sentito niente.

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