venerdì 11 agosto 2017

LE PIETRE di Claudio Morandini


Trama 5/5: Tutto è in movimento in questo romanzo: sono sempre in giro gli abitanti del villaggio alpino di Sostigno, che salgono alle baite di Testagno e subito dopo scendono, in transumanze sempre più frequenti e frenetiche; si agita il fiume, anzi il torrente, che «certe anse se le inventa la notte, e la mattina le scopriamo come un regalo di natale al contrario». Soprattutto, si muovono le pietre. Certo, la vallata si è formata su detriti, su instabile sfasciume: ma il dato geologico non basta a spiegare i bizzarri fenomeni che da decenni coinvolgono i paesani, quella specie di iperattività del mondo minerale che moltiplica le pietre nei campi, nelle case, ovunque. I sostignesi, però, non se ne lamentano troppo, anzi cercano di sfruttare l'esuberanza pietresca a loro vantaggio. Gli eventi recenti si intrecciano con la storia passata dei coniugi saponara, cittadini in pensione approdati in montagna: è proprio in una stanza della loro "villa agnese" che si sono materializzate dal nulla le prime pietre, accumulandosi giorno dopo giorno in un crescendo tra ionesco e Buster Keaton. Iride Zanardò e Don Danilo, nonno Ramaglia, Giacometti col Tarella e il Cappon sono solo alcune delle voci di un romanzo corale, nel quale si intrecciano i racconti di un'intera comunità; ed è una polifonia divertita e irrequieta quella che, come durante una lunga serata di veglia, divagando tra passato e presente, tra mondo di sopra e mondo di sotto, contaminando dramma e commedia, ghost-story e favola, rievoca l'intricato e ineludibile vincolo con le pietre.

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Le pietre a volte sono macigni, ma non sempre :)
Quando penso ai paesini di montagna che frequento da quando ho memoria, mi sono sempre fatta una domanda: "ma sta gente, tolta l'estate e l'inverno che portano i turisti, il resto dell'anno cosa fanno?". Eh si perché va bene sistemarsi casa, va bene sistemare le strutture che accoglieranno i turisti, ma il tempo è infinito in montagna nella mezza stagione. Avete mai passato una settimana in montagna? Qualche giorno di pioggia e pensate al suidicio eh!!!
Quindi nella mia fantasia, come in questo libro, il paese si ritrovava a inventare storie... chissà se è vero anche solo in parte?
Comunque il libro ce lo racconta uno degli abitanti che sembra essere tornato da grande in quel paesino dove ha sentito storie, e ci fa vedere un po' più da vicino cosa vuol dire appunto passare il tempo in quel contesto.
La storia delle pietre che si materializzano in casa, o che arrivano in giardino, che in realtà enfatizzano molto l'ambiente che purtroppo è caratterizzato da frane e terremoti, è alquanto surreale e ci sta, è anche molto divertente a dire il vero, anche il modo in cui lo racconta è divertente e ironico. Che quella famiglia che si ritrovava i sassi in salotto sia esistita veramente? O che sia stata una parte della storia? Che l'angoscia li ha divorati sia tangibile? Ma chi può saperlo... ma va bene così...
Un libro spassosissimo che diverte!

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