venerdì 4 agosto 2017

ODETTE TOULEMONDE E ALTRI RACCONTI di Eric-Emmanuel Schmitt

Trama 4/5: Otto incantevoli favole contemporanee nello stile dell'autore di Monsieur Ibrahim e i fiori del corano: lievi, profonde, divertenti, malinconiche. Il tema è la felicità: un paradossale miraggio a portata di mano che spesso non vogliamo o non possiamo raggiungere. Otto racconti, otto donne, otto storie d'amore. Dalla commessa alla spietata miliardaria, dalla trentenne delusa a una misteriosa principessa scalza, passando per mariti ambigui e amanti vigliacchi, è una galleria di personaggi indimenticabili che Eric-Emmanuel Schmitt racconta con tenerezza nella loro ricerca della felicità. Odette Toulemonde, oltre a essere uno dei racconti di questa raccolta, è un film realizzato da Schmitt.

Otto racconti, otto piccoli capolavori.
Gli ultimi mi sono sembrati più leggeri, ironici e spensierati rispetto ai primi, che mi hanno fatto un effetto particolare.
Mi ha ricordato quando da adolescente combinavo qualcosa, pensando tra l'altro di gabbare i miei genitori, e del momento in cui mi dicevano che dovevano parlarmi...
Quindi il mio conseguente terrore di essere stata beccata a dire la bugia del momento, e di prendere una bella punizione. Cominciava a battermi forte il cuore, era una battere talmente forte che lo sentivo non solo nel petto ma anche nelle orecchie, nella testa.
Mi sembrava talmente tanto forte quel battere che secondo me lo sentivano anche gli altri, oppure mi guardavano il petto e vedevano come se qualcuno tirasse dei forti calci dall'interno.
Ad un certo punto diventava un battere ovattato, come se fossi sotto acqua, e sentissi il rumore provenire dal fondo ancora più fondo e un'onda si propagasse.
Poi magari i miei genitori mi dicevano una cosa qualsiasi di poco conto e l'adrenalina mi scendeva nella punta dei piedi come se dall'alto qualcuno rovesciasse un secchio di acqua fredda.
Ecco questa è stata la sensazione dei primi racconti.

Note:
PAG.0
...questi mazzi di fiori che partono alla ricerca di un cuore e non trovano che un vaso.

PAG.138
L'età vuol dire che le nostre vite sono più dietro che davanti a noi, vuol dire che lei è sistemato in un'esistenza e io in un'altra. Parigi e Charleroi, soldi e non-soldi: i giochi sono fatti. Possiamo incrociarci, ma non possiamo incontrarci.

Nessun commento:

Posta un commento