2/5 Trama: In un giorno del 1937, in un locale londinese
vicino allo Strand, Jack Miller, giovane fisico, va incontro al suo
destino. Un destino che ha il volto di Algie Carlisle, Hugo
Charteris-Black, Teddy Wintringham e Gus Balfour. Giovani come lui,
eppure totalmente diversi, poiché non indossano come Jack un misero
vestito da sei ghinee, ma pantaloni Oxford e giacca di tweed, e non
hanno studiato a Londra, ma a Oxford e a Cambridge. Spinto da una
cronica mancanza di quattrini e da una ineliminabile irrequietezza, Jack
accetta la proposta dei quattro: fargli da operatore radio in una
spedizione tra i ghiacci dell'Alto Artico che, come tutte le avventure
concepite da ragazzi inglesi della buona società, viene ammantata di
scopi scientifici: studiare la geologia e le condizioni meteorologiche
di quella terra estrema. Provveduto agli approvvigionamenti, consultate
le mappe e fissato il luogo del campo base, la spedizione ha inizio.
Sotto una cattiva stella, tuttavia: il padre di Teddy Wintringham muore e
il giovane erede, "terribilmente sconvolto", prende la decisione di
rinunciare all'avventura. Raggiunta la Norvegia, i quattro ragazzi
rimasti si imbarcano su una nave capitanata dal signor Eriksson che non
esita a mostrare un grave turbamento non appena i giovani inglesi gli
indicano la meta da raggiungere: Gruhuken.
giovedì 27 giugno 2013
TORN - Ritorno al regno perduto di Amanda Hocking
2/5 Trama: Wendy Everly ormai sa bene che la sua vita è cambiata per sempre. Le
sembrano anni, e invece sono solo pochi mesi che ha lasciato la
monotonia della sua città di provincia e ha scoperto un mondo nuovo,
segreto, dove la magia estende i suoi poteri su boschi e dirupi, e dove
proprio lei è stata richiamata per diventare la regina del popolo dei
Trylle. Ma entrare a far parte di una nuova famiglia, tanto diversa da
quella in cui sei cresciuta, e accettare il peso delle responsabilità
proprie di una principessa di un regno in pericolo non sono cose da
poco, specie se non hai ancora compiuto diciotto anni e non sai bene chi
sei veramente. Così Wendy prova a tornare indietro, nella speranza di
recuperare la normalità perduta. E proprio allora s'imbatterà negli
storici rivali della sua gente, i Vittra, pronti a rapirla per portarla
in un paese sconosciuto e seducente. Qui la ragazza scoprirà quanto le
radici della sua esistenza siano intricate e sepolte in un'antica
storia, in cui quelli che oggi sono nemini un tempo furono alleati.
Contesa tra due regni, Wendy dovrà difendersi dalle minacce di entrambi e
imparare la difficile arte di vivere al bivio tra sentimento e senso di
appartenenza, tra amore e dovere; in una dura lezione che potrebbe
costarle la sua unica possibilità di essere finalmente felice. [2° volume]
[spoiler]
Parliamone:
Inizialmente ho pensato "per fortuna che ho letto anche il secondo perché è proprio bello, più bello del primo"...
Poi mentre la lettura procedeva ho pensato "forse non mi sono accorta e qualcuno mi ha cambiato libro, perché non è mica tanto bello come pensavo"...
Allora, il libro è il degno seguito del primo, non è che cambia di tanto, c'è stata una leggere impennata all'inizio che lo faceva apparire più carino ma è durata poco.
Che dite parliamo dei protagonisti? Tanto la storia non ha nulla di cui parlare...
Wendy -> prima non si capacitava di essere una principessa, ora la usa come scusa per ogni cosa che vuole fare che le crea qualche difficoltà.
Finn -> un manichino vestito poco, con il dono della parola (qualche volta).
Duncan -> sembra intelligente, ma visto che tutti lo scambiano per un giovane bamboccio, qualche riga più in là diventa deficiente.
Loki -> potrebbe essere un tipo interessante, affascinante e spassoso, ma anche a lui fanno fare la figura del deficiente.
Tove -> scapestrato e strano, era l'unico accettabile, ma siccome i personaggi buoni dobbiamo in qualche modo rovinarli, oltre che farlo futuro sposo di Wendy lo facciamo pure diventare gay.
Odin - Elora -> padre e madre di Wendy, padre che salta fuori ben poco nella vicenda, madre che migliora un po' rispetto al primo volume in cui è presentata come una gran stronza.
Willa - Aurora -> posso evitare qualsiasi commento?
Matt - Rhys -> posso evitare qualsiasi commento?
Inizialmente ho pensato "per fortuna che ho letto anche il secondo perché è proprio bello, più bello del primo"...
Poi mentre la lettura procedeva ho pensato "forse non mi sono accorta e qualcuno mi ha cambiato libro, perché non è mica tanto bello come pensavo"...
Allora, il libro è il degno seguito del primo, non è che cambia di tanto, c'è stata una leggere impennata all'inizio che lo faceva apparire più carino ma è durata poco.
Che dite parliamo dei protagonisti? Tanto la storia non ha nulla di cui parlare...
Wendy -> prima non si capacitava di essere una principessa, ora la usa come scusa per ogni cosa che vuole fare che le crea qualche difficoltà.
Finn -> un manichino vestito poco, con il dono della parola (qualche volta).
Duncan -> sembra intelligente, ma visto che tutti lo scambiano per un giovane bamboccio, qualche riga più in là diventa deficiente.
Loki -> potrebbe essere un tipo interessante, affascinante e spassoso, ma anche a lui fanno fare la figura del deficiente.
Tove -> scapestrato e strano, era l'unico accettabile, ma siccome i personaggi buoni dobbiamo in qualche modo rovinarli, oltre che farlo futuro sposo di Wendy lo facciamo pure diventare gay.
Odin - Elora -> padre e madre di Wendy, padre che salta fuori ben poco nella vicenda, madre che migliora un po' rispetto al primo volume in cui è presentata come una gran stronza.
Willa - Aurora -> posso evitare qualsiasi commento?
Matt - Rhys -> posso evitare qualsiasi commento?
Detto questo come anticipato la storia lascia a desiderare, niente di
che, e alla fine mi domando in che modo pensa di far proseguire questa
trilogia.
Ma a chi è piaciuto tanto faccio un appello: mi potete dire cosa cavolo ci trovate di bello in questa saga?
Mah....
Ma a chi è piaciuto tanto faccio un appello: mi potete dire cosa cavolo ci trovate di bello in questa saga?
Mah....
SWITCHED - Il segreto del regno perduto di Amanda Hocking
3/5 Trama: Wendy Everly sa di essere diversa dalle altre ragazze, ha scoperto di
possedere un potere oscuro che le permette di influenzare le decisioni
altrui, un potere segreto che non può rivelare a nessuno. La scuola
della piccola cittadina di provincia in cui si è trasferita con la
famiglia, le sta stretta, il rapporto con la madre è conflittuale, tutto
sembra insopportabile finché una notte si presenta alla finestra della
sua stanza il misterioso e affascinante Finn, da poco in città. L'arrivo
di Finn sconvolge il mondo di Wendy. Questo strano ragazzo possiede la
chiave de suo passato e le risposte sui suoi poteri e rappresenta la
porta d'accesso a un luogo che Wendy non avrebbe mai immaginato potesse
esistere. [1° volume]
[spoiler]
Ecco e si ricominciano le polemiche...
Leggo commenti entusiasti a questa ennesima trilogia, e quindi prendo al volo l'occasione per buttarmi in questa nuova avventura.
Ma ora alla fine mi ritrovo con quella strana sensazione...
Avete presente quando mangiate davvero tanto, ma tanto tanto, ma le pietanze sono talmente leggere che alla fine del pasto pensate di avere ancora lo spazio per un toast o un kebab? e vi vergognate anche un po' perchè gli altri dicono di essere sazzissimi...
Stessa cosa!
Leggo sto libro con aspettativa, finalmente una storia nuova.
Poi scopro che ci sono i changeling, bambini scambiati per essere cresciuti da umani; una comunità superfiga dove ci sono questi umani non umani con super poteri; una changeling torna alla comunità dove incontra la regina (ovviamente sua madre) e il fratello umano con cui è stata scambiata; il cercatore che l'ha trovata ovviamente super figo; e lei che non so bene perchè ma nel libro non vengono raccontate una serie di informazioni che le vengono date, ma che lei magicamente sa. Una madre regina stronza che la tratta male, e lei che sembra essere una ribelle da come si definisce che tace e incassa senza replicare.
Insomma, al di là della storia che mi sembra pietosa, il libro scorre ma non ti affezioni a nessuno dei personaggi, nessuno è ben delineato e la protagonista, che sembra essere invece ben delineata è un controsenso continuo.
Ok io leggo anche il seguito ma se non va come deve andare, lo tengo per la prossima Befana!
Leggo commenti entusiasti a questa ennesima trilogia, e quindi prendo al volo l'occasione per buttarmi in questa nuova avventura.
Ma ora alla fine mi ritrovo con quella strana sensazione...
Avete presente quando mangiate davvero tanto, ma tanto tanto, ma le pietanze sono talmente leggere che alla fine del pasto pensate di avere ancora lo spazio per un toast o un kebab? e vi vergognate anche un po' perchè gli altri dicono di essere sazzissimi...
Stessa cosa!
Leggo sto libro con aspettativa, finalmente una storia nuova.
Poi scopro che ci sono i changeling, bambini scambiati per essere cresciuti da umani; una comunità superfiga dove ci sono questi umani non umani con super poteri; una changeling torna alla comunità dove incontra la regina (ovviamente sua madre) e il fratello umano con cui è stata scambiata; il cercatore che l'ha trovata ovviamente super figo; e lei che non so bene perchè ma nel libro non vengono raccontate una serie di informazioni che le vengono date, ma che lei magicamente sa. Una madre regina stronza che la tratta male, e lei che sembra essere una ribelle da come si definisce che tace e incassa senza replicare.
Insomma, al di là della storia che mi sembra pietosa, il libro scorre ma non ti affezioni a nessuno dei personaggi, nessuno è ben delineato e la protagonista, che sembra essere invece ben delineata è un controsenso continuo.
Ok io leggo anche il seguito ma se non va come deve andare, lo tengo per la prossima Befana!
NINA di Daphne Kalotay
5/5 Trama: Ormai anziana, Nina vive sola nella sua casa di Boston, prigioniera di
un passato che vorrebbe dimenticare. Ecco perché decide di mettere
all'asta l'ultimo ricordo della sua gioventù: una parure di gioielli
d'ambra, che però è da tempo incompleta.
Quando viene contattata da un uomo che sostiene di possedere il pezzo mancante, Nina capisce di non poter più sfuggire ai propri demoni. Torna così con la mente nella Mosca di Stalin, a quei giorni lontani in cui, prima ballerina del Bolshoi, viveva un'esistenza dorata assieme al marito Viktor e alla cara amica Vera. Amore, fama, ricchezza: Nina aveva tutto, ma, a causa di una stupida gelosia, ha distrutto quell'idillio per sempre. Un'emozionante storia d'amore, passione e tradimento sullo sfondo di una Russia affascinante e suggestiva.
Quando viene contattata da un uomo che sostiene di possedere il pezzo mancante, Nina capisce di non poter più sfuggire ai propri demoni. Torna così con la mente nella Mosca di Stalin, a quei giorni lontani in cui, prima ballerina del Bolshoi, viveva un'esistenza dorata assieme al marito Viktor e alla cara amica Vera. Amore, fama, ricchezza: Nina aveva tutto, ma, a causa di una stupida gelosia, ha distrutto quell'idillio per sempre. Un'emozionante storia d'amore, passione e tradimento sullo sfondo di una Russia affascinante e suggestiva.
Solitamente questo non è il mio genere di libro...
Amori e intrighi di solito mi annoiano a morte. Ma questo devo ammettere che è stato diverso.
Tutto parte da un'asta, gioielli in particolare. Una collezione unica di ambra fatta di due pezzi, ma qualcuno porta il terzo pezzo a completare la parure.
E si comincia la storia. La narrazione è a tratti presente e a tratti al passato e questo la rende mai noiosa e ti permette di capire a mano a mano che leggi il fatto presente e come ci si è arrivati dal passato.
Diciamo che per buona parte del libro pensi di avere capito le parentele ma suggerisco di non dare nulla per scontato perchè la vera chicca arriverà verso la fine e tutto acquisterà un senso.
Unica pecca, ma questo è solo il mio punto di vista, un po' irrisolto il finale, o meglio è tutto piuttosto chiaro e lascia intendere bene come si evolveranno i fatti, però è lasciato in sospeso. Quella sensazione di "lo so ma volevo che me lo spiegasse l'autrice".
Comunque senz'altro un buon libro e merita di essere letto.
Amori e intrighi di solito mi annoiano a morte. Ma questo devo ammettere che è stato diverso.
Tutto parte da un'asta, gioielli in particolare. Una collezione unica di ambra fatta di due pezzi, ma qualcuno porta il terzo pezzo a completare la parure.
E si comincia la storia. La narrazione è a tratti presente e a tratti al passato e questo la rende mai noiosa e ti permette di capire a mano a mano che leggi il fatto presente e come ci si è arrivati dal passato.
Diciamo che per buona parte del libro pensi di avere capito le parentele ma suggerisco di non dare nulla per scontato perchè la vera chicca arriverà verso la fine e tutto acquisterà un senso.
Unica pecca, ma questo è solo il mio punto di vista, un po' irrisolto il finale, o meglio è tutto piuttosto chiaro e lascia intendere bene come si evolveranno i fatti, però è lasciato in sospeso. Quella sensazione di "lo so ma volevo che me lo spiegasse l'autrice".
Comunque senz'altro un buon libro e merita di essere letto.
LA SAGA DEL LUPO - CRONACHE DELL'ERA OSCURA di Michelle Paver
5/5 Trama: Torak è solo, ferito, terrorizzato, in fuga. Il suo unico alleato è un
cucciolo di lupo rimasto orfano. La sola arma per sopravvivere è la sua
abilità di cacciatore. ma tra le cupe ombre della Foresta morire di fame
non è ciò che spaventa di più. Perché un demone, lo stesso demone che
ha ucciso suo padre, lo insegue furtivo e silenzioso come un respiro. Un
demone deciso a distruggere tutte le tribù della Foresta e che Torak
... solo lui, nessun altro ... dovrà sconfiggere durante la Luna del
Salice Rosso. Anche se Torak è solo un ragazzo, e le tribù lo hanno
esiliato per sempre... [1° volume - raccolta]
[spoiler]
Tomo 1° contenente: 1) La Magia del Lupo
2) Il ritorno del Lupo
3) Sulle tracce del Lupo
2) Il ritorno del Lupo
3) Sulle tracce del Lupo
La Magia del Lupo
: dalla spiegazione dell'autrice si evince che la storia è ambientata
milioni di anni fa, quando l'era glaciale era appena finita e la maggior
parte dell'Europa era ancora foresta.
Il primo libro narra la storia di Torak, di come perde il padre, di come trova la sua guida in Lupo e di come deve sconfiggere il grande demone orso. Scopre di essere un diverso, con poteri inimmaginabili e conoscerà molte persone amiche che gli resteranno vicine nel momento di difficoltà, come Renn. Pian piano comincerà anche a scoprire la verità che il padre gli ha tenuta nascosta per proteggerlo, della presenza dei Divoratori di Anime, del suo Spirito Errante e di come tutti lo cercheranno.
La profezia diceva: *colui che ascolta offrirà il sangue del suo cuore alla montagna, e l'ombra sarà annientata* ma cosa comporterà questo? dovrà sacrificarsi lui?
Il primo libro narra la storia di Torak, di come perde il padre, di come trova la sua guida in Lupo e di come deve sconfiggere il grande demone orso. Scopre di essere un diverso, con poteri inimmaginabili e conoscerà molte persone amiche che gli resteranno vicine nel momento di difficoltà, come Renn. Pian piano comincerà anche a scoprire la verità che il padre gli ha tenuta nascosta per proteggerlo, della presenza dei Divoratori di Anime, del suo Spirito Errante e di come tutti lo cercheranno.
La profezia diceva: *colui che ascolta offrirà il sangue del suo cuore alla montagna, e l'ombra sarà annientata* ma cosa comporterà questo? dovrà sacrificarsi lui?
Il Ritorno del Lupo : Torak temeva che
dopo il sacrificio fatto sulla Montagna, non avrebbe più rivisto il suo
amico Lupo. Nel frattempo si diffonde una malattia e lui comincia il
viaggio per attraversare la foresta e raggiungere il Mare, unica fonte
per la cura della malattia che incombeva su tutti. Troverà nuovi amici
tra la tribù delle foche, ma anche dei nemici, in particolare lo
stregone della tribù che si spacciava per amico, ma in realtà era un
Divoratore di Anime, nonché suo zio, fratello del padre. Lupo riesce a
ritrovarlo assieme all'amica Renn, e si riuniranno scoprendo i poteri di
Spirito Errante di Torak, che non esiste cura per la malattia ma che
sono state avvelenate le bacche di ginepro che usano per i cibi e che un
Divoratore di Anime era anche suo padre.
Ne restano ancora 5 da scoprire, e Torak dovrà stare attento, la ricerca continuerà...
Ne restano ancora 5 da scoprire, e Torak dovrà stare attento, la ricerca continuerà...
Sulle Tracce del Lupo
: Ripartono per il profondo nord, verso le tribù delle foche e delle
lontre. Ma oltre ad avere un ambiente decisamente ostile per loro che
vengono dalla foresta e non conoscono la neve, si ritroveranno a lottare
con i Divoratori di Anime. Entrato nel loro covo con un sotterfugio, di
Divoratori hanno catturato lupo e altri cacciatori, come sacrificio per
aprire la porta dell'Altro Mondo, per far uscire i demoni nascosti, per
poterli domare e creare un nuovo equilibrio. Ma Torak riuscirà a
salvare lupo e altri cacciatori, un gufo e un orso purtroppo verranno
sacrificati e riuscirà a scappare sempre insieme a Renn dai Divoratori.
Ma oramai la porta si è aperta e molti dei demoni sono scappati. La
lotta purtroppo continuerà ancora.
MANUALE DI PULIZIE DI UN MONACO BUDDHISTA. SPAZZIAMO VIA LA POLVERE E LE NUBI DELL'ANIMA di Keisuke Matsumoto
4/5
Chi mi conosce sa che tendo ad avere una certa attenzione per la pulizia
della casa perché per me la casa non è solo uno spazio racchiuso tra 4
mura, ma è proprio il mio angolo di mondo, solo mio.
Quindi una volta entrata posso chiudere tutto e tutti fuori e addio!
La pulizia non l'ho mai vista come un'incombenza, anzi la vedo come un momento di distrazione che mi permette di riflettere, di ripulire non solo le stanze ma anche l'anima, visto che di tanto in tanto per pulizia intendo anche cernita, di cose materiali di ricordi di sensazioni.
Certo, leggendo questo libretto mi sono immaginata come la brava casalinga che si alza al mattino presto per riassettare, pulire sistemare, preparare pranzo e cena alla famiglia. La verità è che purtroppo, non sono una casalinga e quindi le pulizie a volte le faccio in fretta e le faccio male ma il tempo a disposizione è limitato.
Una visione utopistica della vita di casa, ecco cos'è questo libro, e con mio rammarico penso che mi piacerebbe avere più tempo per la casa, per me e per la mia famiglia.
Al contrario penso anche che sia la stagione invernale buia fredda e grigia a mettermi tristezza e poco tempo, perché a primavera già quando cambia l'ora mi sento più viva, si allunga la giornata e riesco a fare molto di più.
Mi ha fatto molto riflettere però il fatto che in casa mia ci sono un sacco di cose superflue, di cose materiali di cui potrei benissimo fare a meno, e che continuo imperterrita a comprare.
Ecco un bel viaggio zen per imparare l'arte del riciclo della pulizia e della rinuncia a cose inutili...
Se ne fossi davvero capace sarei a metà dell'opera!
Quindi una volta entrata posso chiudere tutto e tutti fuori e addio!
La pulizia non l'ho mai vista come un'incombenza, anzi la vedo come un momento di distrazione che mi permette di riflettere, di ripulire non solo le stanze ma anche l'anima, visto che di tanto in tanto per pulizia intendo anche cernita, di cose materiali di ricordi di sensazioni.
Certo, leggendo questo libretto mi sono immaginata come la brava casalinga che si alza al mattino presto per riassettare, pulire sistemare, preparare pranzo e cena alla famiglia. La verità è che purtroppo, non sono una casalinga e quindi le pulizie a volte le faccio in fretta e le faccio male ma il tempo a disposizione è limitato.
Una visione utopistica della vita di casa, ecco cos'è questo libro, e con mio rammarico penso che mi piacerebbe avere più tempo per la casa, per me e per la mia famiglia.
Al contrario penso anche che sia la stagione invernale buia fredda e grigia a mettermi tristezza e poco tempo, perché a primavera già quando cambia l'ora mi sento più viva, si allunga la giornata e riesco a fare molto di più.
Mi ha fatto molto riflettere però il fatto che in casa mia ci sono un sacco di cose superflue, di cose materiali di cui potrei benissimo fare a meno, e che continuo imperterrita a comprare.
Ecco un bel viaggio zen per imparare l'arte del riciclo della pulizia e della rinuncia a cose inutili...
Se ne fossi davvero capace sarei a metà dell'opera!
STORIA DI UN GATTO E DEL TOPO CHE DIVENTO' SUO AMICO di Luis Sepulveda
3/5 Trama: Monaco. Max è cresciuto insieme al suo gatto Mix. È un legame profondo,
quasi simbiotico. Max, raggiunta l'indipendenza dalla casa paterna, va a
vivere da solo, portandosi dietro l'amato gatto. Il suo lavoro,
purtroppo, lo porta spesso fuori casa e Mix, che sta invecchiando e sta
perdendo la vista, è costretto a passare lunghe giornate in solitudine.
Ma un giorno sente provenire dei rumori dalla dispensa di casa e
intuisce che lì si nasconde un topo... Un'altra grande storia di
amicizia nella differenza, questa è la magia di Luis Sepúlveda.
Gatto topo l'elefante, non manca più nessuno...
Che dire, si legge in mezz'ora, ed è pochetto perfino per un bambino piccolo.
Sepulveda, qualche idea più elaborata e originale?
Il ragazzo Max, il gatto Mix, e il topo Mex. Manca la sangria!
uff ...
Che dire, si legge in mezz'ora, ed è pochetto perfino per un bambino piccolo.
Sepulveda, qualche idea più elaborata e originale?
Il ragazzo Max, il gatto Mix, e il topo Mex. Manca la sangria!
uff ...
LA MECCANICA DEL CUORE di Mathias Malzieu
1/5 Trama: Nella notte più fredda del mondo possono accadere strani fenomeni. È il
1874 e in una vecchia casa in cima alla collina più alta di Edimburgo il
piccolo Jack nasce con il cuore completamente ghiacciato. La bizzarra
levatrice Madeleine, dai più considerata una strega, salverà il neonato
applicando al suo cuore difettoso un orologio a cucù. La protesi è tanto
ingegnosa quanto fragile e i sentimenti estremi potrebbero risultargli
fatali. L'amore, innanzitutto. Ma non si può vivere al riparo dalle
emozioni e, il giorno del suo decimo compleanno, la voce incantevole di
una piccola cantante andalusa fa vibrare il cuore di Jack come non mai.
L'impavido eroe, ormai innamorato, è disposto a tutto per lei. Non lo
spaventa la fuga né la violenza, nemmeno un viaggio attraverso mezza
Europa fino a Granada alla ricerca dell'incantevole creatura, in
compagnia dell'estroso illusionista Georges Méliès.
Come dite?
Non mi piace nessun libro ultimamente?
...
Ma non è vero, guardate le ultime letture che ho fatto, è una media alta...solo gli ultimi due non mi sono piaciuti!
Come dite?
Questo poteva essere un capolavoro?
...
Certo non dico di no, nelle prime 10 pagine sta tutto il succo, l'idea, la genialità che si perde via via tra un ticchettio e l'altro...
Se voleva spiegare o dare una parvenza di spiegazione alla meccanica del cuore, cioè di come funziona quando ci innamoriamo, l'ha presa talmente larga che poi ha cambiato direzione.
Ecco tutto.
Non mi piace nessun libro ultimamente?
...
Ma non è vero, guardate le ultime letture che ho fatto, è una media alta...solo gli ultimi due non mi sono piaciuti!
Come dite?
Questo poteva essere un capolavoro?
...
Certo non dico di no, nelle prime 10 pagine sta tutto il succo, l'idea, la genialità che si perde via via tra un ticchettio e l'altro...
Se voleva spiegare o dare una parvenza di spiegazione alla meccanica del cuore, cioè di come funziona quando ci innamoriamo, l'ha presa talmente larga che poi ha cambiato direzione.
Ecco tutto.
LA SCOPA DEL SISTEMA di David Foster Wallace
1/5 Trama: Le avventure di Lenore, che si mette alla ricerca della bisnonna, antica
studiosa di Wittgenstein, fuggita dalla sua casa di riposo insieme a
venticinque tra coetanei e infermieri; del fratello LaVache, piccolo
genio con una passione smodata per la marijuana; del pappagallo di
famiglia, Vlad l'Impalatore, che recita sermoni cristiani su una Tv via
cavo; di Norman Bombardini, re dell'ingegneria genetica, che si ingozza
di cibo e sogna di ingurgitare il mondo intero; di Rick Vigorous, il
capo e l'amante di Lenore, negazione vivente del suo stesso cognome. Una
galleria di personaggi uno più esilarante e paradossale dell'altro,
sullo sfondo di un'America impazzita, grottesca, più vera del vero.
Scritto a ventiquattro anni nel 1987, questo è il romanzo che ha
rivelato al mondo la nascita di un talento e di una figura di culto e -
come sottolinea Stefano Bartezzaghi nell'introduzione - "è probabilmente
per questo che la notizia del suo suicidio ha percosso i suoi lettori
con la forza di uno staffilante dolore personale, diretto: cosa avesse
in testa quell'uomo non era più una questione letteraria, era diventata
una questione esistenziale senza vie di scampo. E in tanti ci si è
chiesti quando sarà possibile tornare a leggere le sue opere senza
pensarci, senza dare troppo peso ai presagi di cui ora sembrano
pullulare". Prefazione di Stefano Bartezzaghi.
Caro David Foster Wallace, ti scrivo un po' come si scriverebbe a Babbo Natale.
Si perché vedi, io ho diligentemente letto tutte le 500 e passa pagine della tua Scopa, ma evidentemente non ho trovato in che pacchetto avevi messo la morale...
Ho aperto tutte le scatole e ho trovato personaggi improbabili e storie altrettanto improbabili, ma tutto sommato potevo anche accettarlo.
Ho aperto un'altra scatola e ho trovato una scrittura scorrevolissima, niente da dire.
Però David, scusa, la tua genialità dove l'hai messa?
Il senso di queste pagine dov'era?
Perché sai io mi smazzo e dopo 500 pagine voglio assolutamente trovare un senso al tempo che ho speso, perché se non lo trovo un po' mi incazz.
Allora visto che la scopa la si può usare da intera come da rotta e per più utilizzi, o io o tu ce la siamo presi in ....
Si perché vedi, io ho diligentemente letto tutte le 500 e passa pagine della tua Scopa, ma evidentemente non ho trovato in che pacchetto avevi messo la morale...
Ho aperto tutte le scatole e ho trovato personaggi improbabili e storie altrettanto improbabili, ma tutto sommato potevo anche accettarlo.
Ho aperto un'altra scatola e ho trovato una scrittura scorrevolissima, niente da dire.
Però David, scusa, la tua genialità dove l'hai messa?
Il senso di queste pagine dov'era?
Perché sai io mi smazzo e dopo 500 pagine voglio assolutamente trovare un senso al tempo che ho speso, perché se non lo trovo un po' mi incazz.
Allora visto che la scopa la si può usare da intera come da rotta e per più utilizzi, o io o tu ce la siamo presi in ....
(la frase la lascio in sospeso non per dare più senso al contesto, ma esattamente com'è la fine del libro)
Con buona pace dei sensi...
LE VERGINI SUICIDE di Jeffrey Eugenides
4/5 Trama: Un narratore "collettivo", voce di un gruppo di coetanei maschi, rievoca
a vent'anni di distanza la vicenda delle cinque sorelle Lisbon, oggetto
proibito della loro adolescenza, avvolte in un'aura di mistero che la
tragica fine comune - si sono tutte tolte la vita nel breve spazio di un
anno - ha fissato per sempre. Nella memoria di questi antichi,
tenacissimi spasimanti, esse divengono il simbolo di una possibilità
remota e perduta: l'irruzione di un fremito ignoto nel mondo tranquillo,
ordinario, opprimente dell'America suburbana degli anni Settanta. Il
libro segna l'esordio folgorante di uno scrittore poco più che
trentenne, ma già padrone di uno stile e di un universo letterario
affatto personali.
Non si può spoilerare questo libro, il titolo dice
praticamente tutto quello che c'è da sapere. E parte proprio da questo,
dal fatto in sé.
I libri normalmente celano i segreti e l'epilogo è alla fine, qui l'epilogo è l'inizio di tutto.
Ho provato una strana sensazione leggendo Le Vergini Suicide, perchè all'inizio mi sembrava una specie di soap opera, dove tutti quelli che sapevano qualcosa delle sorelle Lisbon potevano spettegolare.
Una sorta di riunione di paese, quei paesini dove tutti si conoscono e sopratutto tutti sanno tutto.
Immaginate un sacco di personaggi che a turno vengono inquadrati e aggiungono un pezzettino al puzzle.
Poi c'era la sfilza di reperti, quindi subentrava una forma di CSI in cui venivano analizzate scene indizi e reperti... Qualche dottore fa la sua comparsa parlando di ipotetiche malattie mentali ecc....
E poi ci sono le sorelle Lisbon, che non sembrano mai essere inquadrate direttamente dalla telecamera, anche quando parlano, ti danno sempre la sensazione di distacco, ci sono ma effettivamente non ci sono.
Ad un certo punto invece mi è venuto in mente il film I Tennenbaum, demenziali al massimo, e ho pensato "ma si, se fosse un film, oltre alle inquadrature dei pettegoli, la famiglia sarebbe esattamente così".
Poi verso la fine invece il dramma prende piede e il libro lo leggi in un altro tono, il tono di una famiglia che voleva proteggere le figlie, a modo loro, un modo bigotto quasi, e finisce che loro sono quasi destinate al suicidio quale forma di liberazione.
Il lettore cambia faccia a seconda del punto della narrazione.
E' un libro stupendo, in qualsiasi chiave lo leggiate, qualsiasi tono vogliate darci.
[*Le vergini suicide* era una canzone....non tutte le sorelle lo erano...] ma questo è un altro discorso.... I libri normalmente celano i segreti e l'epilogo è alla fine, qui l'epilogo è l'inizio di tutto.
Ho provato una strana sensazione leggendo Le Vergini Suicide, perchè all'inizio mi sembrava una specie di soap opera, dove tutti quelli che sapevano qualcosa delle sorelle Lisbon potevano spettegolare.
Una sorta di riunione di paese, quei paesini dove tutti si conoscono e sopratutto tutti sanno tutto.
Immaginate un sacco di personaggi che a turno vengono inquadrati e aggiungono un pezzettino al puzzle.
Poi c'era la sfilza di reperti, quindi subentrava una forma di CSI in cui venivano analizzate scene indizi e reperti... Qualche dottore fa la sua comparsa parlando di ipotetiche malattie mentali ecc....
E poi ci sono le sorelle Lisbon, che non sembrano mai essere inquadrate direttamente dalla telecamera, anche quando parlano, ti danno sempre la sensazione di distacco, ci sono ma effettivamente non ci sono.
Ad un certo punto invece mi è venuto in mente il film I Tennenbaum, demenziali al massimo, e ho pensato "ma si, se fosse un film, oltre alle inquadrature dei pettegoli, la famiglia sarebbe esattamente così".
Poi verso la fine invece il dramma prende piede e il libro lo leggi in un altro tono, il tono di una famiglia che voleva proteggere le figlie, a modo loro, un modo bigotto quasi, e finisce che loro sono quasi destinate al suicidio quale forma di liberazione.
Il lettore cambia faccia a seconda del punto della narrazione.
E' un libro stupendo, in qualsiasi chiave lo leggiate, qualsiasi tono vogliate darci.
STONER di John Williams
4/5 Trama: Pubblicato per la prima volta nel
1965, Stoner è stato ristampato dalla New York Review Books nel 2006.
Negli Stati Uniti questa seconda uscita ha rappresentato una sorta di
fenomeno letterario: il libro ha venduto più di 50.000 copie e gode di
un entusiasta passaparola fra lettore e lettore.
Stoner è il
racconto della vita di un uomo tra gli anni Dieci e gli anni Cinquanta
del Novecento: William Stoner, figlio di contadini, che si affranca
quasi suo malgrado dal destino di massacrante lavoro nei campi che lo
attende, coltiva la passione per gli studi letterari e diventa docente
universitario. Si sposa, ha una figlia, affronta varie vicissitudini
professionali e sentimentali, si ammala, muore. E’ un eroe della
normalità che negli ingranaggi di una vita minima riesce ad attingere il
senso del lavoro, dell’amore, della passione che dà forma a
un’esistenza.
In questo libro non succede nulla.
Ecco l'ho detto.
E voi ora vi starete chiedendo "perchè allora dovrei leggerlo?".
E avete ragione a farvi questa domanda, però vedete ci sono libri in cui succede praticamente di tutto e alla fine, chiudete il libro e con una smorfia di disgusto dite "tempo sprecato".
E poi ci sono libri come questo, in cui appunto non succede nulla, e arrivate alla fine del libro, proprio le ultime pagine, e lasciate Stoner tra le parole più belle che abbiate mai letto prima, e gli tenete la mano fintanto che si addormenta, pensando, in maniera quasi buffa che ha avuto una vita veramente stupida...
Uomo mediocre, famiglia di contadini che facevano fatica a comunicare, una moglie stronza, una figlia che poteva essere la sua salvezza ma che lui, uomo mediocre, ha rovinato... professore non eccelso, lavoro noioso e statico...insomma, è stato l'unico uomo che non si è mai opposto a quello che gli capitava ma se lo metteva addosso come fosse un vestito. E pazienza se non cadeva bene, lui prendeva e basta.
In certi tratti la sua completa staticità mi ha fatto arrabbiare mi veniva quasi da urlargli contro nella speranza che la pagina successiva avesse reagito...
Nulla, ma la cosa che rende grande questo libro, è che fino alla fine non lo abbandonate, ma ne bevete ancora e ancora mai veramente sazi...
Ecco l'ho detto.
E voi ora vi starete chiedendo "perchè allora dovrei leggerlo?".
E avete ragione a farvi questa domanda, però vedete ci sono libri in cui succede praticamente di tutto e alla fine, chiudete il libro e con una smorfia di disgusto dite "tempo sprecato".
E poi ci sono libri come questo, in cui appunto non succede nulla, e arrivate alla fine del libro, proprio le ultime pagine, e lasciate Stoner tra le parole più belle che abbiate mai letto prima, e gli tenete la mano fintanto che si addormenta, pensando, in maniera quasi buffa che ha avuto una vita veramente stupida...
Uomo mediocre, famiglia di contadini che facevano fatica a comunicare, una moglie stronza, una figlia che poteva essere la sua salvezza ma che lui, uomo mediocre, ha rovinato... professore non eccelso, lavoro noioso e statico...insomma, è stato l'unico uomo che non si è mai opposto a quello che gli capitava ma se lo metteva addosso come fosse un vestito. E pazienza se non cadeva bene, lui prendeva e basta.
In certi tratti la sua completa staticità mi ha fatto arrabbiare mi veniva quasi da urlargli contro nella speranza che la pagina successiva avesse reagito...
Nulla, ma la cosa che rende grande questo libro, è che fino alla fine non lo abbandonate, ma ne bevete ancora e ancora mai veramente sazi...
[Note]
PAG.343
Certe volte, immerso nelle sue letture, lo
assaliva la coscienza di quante cose ancora non sapeva, di quanti libri
non aveva ancora letto. E la serenità tanto agognata andava in mille
pezzi appena realizzava quanto poco tempo aveva per leggere tutte quelle
cose e imparare quello che doveva sapere.
SOFIA VESTE SEMPRE DI NERO di Paolo Cognetti
5/5 Trama: "Sofia si veste sempre di nero" è la nuova prova narrativa di Paolo
Cognetti, autore di "Manuale per ragazze di successo" e "Una cosa
piccola che sta per esplodere". Nei suoi racconti, cesellati con la
finezza di Carver e Salinger, Cognetti ha saputo rappresentare con
sorprendente intensità l'universo femminile. Ed è ancora una donna la
protagonista del suo nuovo libro, un romanzo composto da dieci racconti
autonomi che la accompagnano lungo trent'anni di storia: dall'infanzia
in una famiglia borghese apparentemente normale, ma percorsa da
sotterranee tensioni, all'adolescenza tormentata da disturbi
psicologici, alla liberatoria scoperta del sesso e della passione per il
teatro, al momento della maturità e dei bilanci. Con la sua scrittura
precisa e intensa, Cognetti ci regala il ritratto di una donna torbida e
inquieta, capace di sopravvivere alle proprie nevrosi e di sfruttare
improvvisi attimi di illuminazione fino a trovare, faticosamente, la
propria strada.
E come andare a comprare vestiti nella giornata no.
Tu continui a provare e riprovare, ma niente ti sta bene...
Poi ad un certo punto ti infili un vestito, o un pantalone o una maglia, e ti guardi, e ti sembra di averlo avuto addosso per tutta la vita, è tuo, è fatto su misura per te.
Ecco questa è la sensazione.
Fino ad un certo punto del libro ti chiedi cosa ci sarà ancora da dire, perché si insomma, non è nulla di che... anzi pensi proprio che non lo capisci affatto sto libro, infatti va pure a rilento.
Poi tutto ad un tratto, la maglia ti sta benissimo addosso, e i pantaloni? nemmeno una pieghetta, e il libro parte, capisci Sofia, capisci gli altri protagonisti, il filo scorre via veloce, preciso, senza un respiro ma con tutto il tempo per inspirare ed espirare, e rilassarti.
Nel finale, a te la scelta se capire e farti piacere Sofia o meno, però a me è piaciuta.
Mi ha ricordato tanto alcune case di miei amici, che tu entri e trovi tutto un casino, ma un casino logico, ordinato, che ti mette a tuo agio, che non vorresti andartene via, che lo senti tuo anche se tu a casa tua metti tutto in ordine, quel caos che tu invidi perché non riesci a farlo uguale, ma quando vai a trovare gli amici cerchi di farlo tuo il più possibile.
E' stato un libro rassicurante.
Un libro intenso.
Un libro da vivere.
Tu continui a provare e riprovare, ma niente ti sta bene...
Poi ad un certo punto ti infili un vestito, o un pantalone o una maglia, e ti guardi, e ti sembra di averlo avuto addosso per tutta la vita, è tuo, è fatto su misura per te.
Ecco questa è la sensazione.
Fino ad un certo punto del libro ti chiedi cosa ci sarà ancora da dire, perché si insomma, non è nulla di che... anzi pensi proprio che non lo capisci affatto sto libro, infatti va pure a rilento.
Poi tutto ad un tratto, la maglia ti sta benissimo addosso, e i pantaloni? nemmeno una pieghetta, e il libro parte, capisci Sofia, capisci gli altri protagonisti, il filo scorre via veloce, preciso, senza un respiro ma con tutto il tempo per inspirare ed espirare, e rilassarti.
Nel finale, a te la scelta se capire e farti piacere Sofia o meno, però a me è piaciuta.
Mi ha ricordato tanto alcune case di miei amici, che tu entri e trovi tutto un casino, ma un casino logico, ordinato, che ti mette a tuo agio, che non vorresti andartene via, che lo senti tuo anche se tu a casa tua metti tutto in ordine, quel caos che tu invidi perché non riesci a farlo uguale, ma quando vai a trovare gli amici cerchi di farlo tuo il più possibile.
E' stato un libro rassicurante.
Un libro intenso.
Un libro da vivere.
[Note]
PAG.23
E Sofia allora si ricorderà di questa
notte. Ricorderà di avere detto a Oscar: "Io di stare da sola". E di
quanto fragili le sembrassero, da bambina, le presunte sicurezze della
vita: le famiglie erano come sommergibili sotto il tiro di disgrazie
casuali, bombi di profondità lasciate partire dall'alto dei cieli in una
battaglia navale tra te e l'imperscrutabile volontà di Dio.
PAG.96
Le donne si costruivano un'immagine di te
ed era quella che amavano, finchè non si stancavano dell'immagine oppure
l'immagine si discostava tanto dalla realtà da non essere più credibile
ai loro occhi.
PAG.118
Così per la prima volta intravedi il
finale. E' un gioco che facevi spesso da ragazzina. All'inizio di ogni
relazione ti sforzavi di immaginare la scena: mentre un ragazzo ti
baciava tu ti chiedevi se quella era una storia da scusa, o una storia da allora ciao, o una storia da vaffanculo, o una stoia da restiamo amici.
Se sarebbe successo in un letto o in mezzo alla strada e la faccia che
avrebbe fatto lui, se era un tipo da insultarti o implorarti o non
parlare più, tirare un pugno al muro e odiarti e basta. Dopo ti sentivi
più tranquilla. Era come conoscere già l'ultima pagina di un libro, per
poi immergerti nella trama senza nessuna angoscia.
PAG.125
Se tu fossi Hakim Bey scriveresti questo
in fondo al libro, che l'amore è la zona di autonomia più temporanea che
ci sia. La fine dell'amore è una casa occupata il giorno prima dello
sgombero. Innalzare barricate, incatenarsi mani e piedi ai cancelli,
issare munizioni e viveri sui tetti, quella è roba d'altri tempi e non è
adatta alla tua epoca veloce. Oggi il principio è: attacca di sorpresa e
nasconditi subito dopo. Non affazionarti a niente. Piuttosto che
rimetterci la pelle, è molto meglio prendere le tue idee, il tuo amore e
i tuoi quattro stracci e portare tutto quanto altrove.
DELIRIUM di Lauren Oliver
4/5 Trama: Nel futuro in cui vive Lena, l’amore è una malattia, causa presunta di
guerre, follia e ribellione. È per questo che gli scienziati
sottopongono tutti coloro che compiono diciotto anni a un’operazione che
li priva della possibilità di innamorarsi. Lena non vede l’ora di
essere “curata”, smettendo così di temere di ammalarsi e cominciare la
vita serena che è stata decisa per lei. Ma mancano novantacinque giorni
all’operazione e, mentre viene sottoposta a tutti gli esami necessari, a
Lena capita l’impensabile. Si infetta: si innamora di Alex. E questo
sentimento è come ritornare a vivere, in una società di automi che non
conosce passione, ma nemmeno affetto e comprensione, Lena scoprirà
l’importanza di scegliere chi si vuole diventare e con chi si vuole
passare il resto della propria vita… [1° volume]
L'amore è la più mortale tra tutte le cose mortali: ti uccide sia quando ce l'hai che quando non ce l'hai.
E' un periodo in cui mi capitano spesso in mano libri ambientati in un
futuro non ben definito, in cui c'è un controllo della vita, della
società, delle nascite, di tutto...
Questo libro ne fa parte, ma in maniera ancora più drammatica, perchè la gente viene operata per evitare il Delirium, ovvero l'amore e tutte le sue sfaccettature e sensazioni... la mancanza di quel battito, il buco allo stomaco, la perdita della testa se non si sta con l'amato.. tutto quello che rende l'amore unico.
Per tre quarti il libro è abbastanza piatto, non ho apprezzato molto questo aspetto, volevo entrare più a far parte del racconto... poi alla fine l'amore lo si tocca tra le pagine, l'angoscia, quel vuoto nello stomato, e si aumenta il respiro e il battito fino all'ultima pagina.
Poi il nulla, e sembra che qualcuno ti abbia spezzato dentro.
Questo libro ne fa parte, ma in maniera ancora più drammatica, perchè la gente viene operata per evitare il Delirium, ovvero l'amore e tutte le sue sfaccettature e sensazioni... la mancanza di quel battito, il buco allo stomaco, la perdita della testa se non si sta con l'amato.. tutto quello che rende l'amore unico.
Per tre quarti il libro è abbastanza piatto, non ho apprezzato molto questo aspetto, volevo entrare più a far parte del racconto... poi alla fine l'amore lo si tocca tra le pagine, l'angoscia, quel vuoto nello stomato, e si aumenta il respiro e il battito fino all'ultima pagina.
Poi il nulla, e sembra che qualcuno ti abbia spezzato dentro.
[Note]
PAG.44
E' talmente strano come funziona la vita:
desideri qualcosa e aspetti e aspetti e ti sembra che ci stia mettendo
secoli ad arrivare. Poi succede ed è tutto finito e non vorresti far
altro che accoccolarti di nuovo nel momento esatto prima che tutto
cambiasse.
PAG.137
A volte mi sembra che se soltanto guardi
le cose, te ne stai seduto, fermo, e lasci che il mondo scorra davanti a
te, a volte giuro che per un secondo sembra che il tempo si blocchi e
il mondo interrompa la sua rotazione. Soltanto per un secondo. E se in
qualche modo riesci a scoprire come vivere in quel secondo, allora
potrai vivere per sempre.
PAG.265
"Amore", una singola parola, una cosa
evanescente, una parola non più grande o più lunga di un taglio. Ecco
cos'è: un taglio; un rasoio. Emerge al centro della tua vita e spacca
tutto in due. Il prima e il dopo. Il resto del mondo scompare. Prima
dopo e durante, un momento non più spesso e non più lungo di un taglio.
PAG.344
L'amore, la più mortale tra le cose mortali: ti uccide sia quando ce l'hai sia quando non ce l'hai.
Ma non è esattamente così.
E' colui che condanna e il condannato; il giustiziere; la lama; la sospensione di pena all'ultimo momento; il respiro affannoso; il cielo infinito sopra di te e il "Grazie, grazie, grazie, Dio".
L'amore: ti ucciderà e ti salverà.
Ma non è esattamente così.
E' colui che condanna e il condannato; il giustiziere; la lama; la sospensione di pena all'ultimo momento; il respiro affannoso; il cielo infinito sopra di te e il "Grazie, grazie, grazie, Dio".
L'amore: ti ucciderà e ti salverà.
VENIVAMO TUTTE PER MARE di Julie Otsuka
3/5 Trama: "Da anni" ha dichiarato Julie Otsuka, "volevo raccontare la storia delle
migliaia di giovani donne giapponesi - le cosiddette "spose in
fotografia" che giunsero in America all'inizio del Novecento. Mi ero
imbattuta in tantissime storie interessanti durante la mia ricerca e
volevo raccontarle tutte. Capii che non mi occorreva una protagonista.
Avrei raccontato la storia dal punto di vita di un "noi" corale, di un
intero gruppo di giovani spose". Una voce forte, corale e ipnotica
racconta dunque la vita straordinaria di queste donne, partite dal
Giappone per andare in sposa agli immigrati giapponesi in America, a
cominciare da quel primo, arduo viaggio collettivo attraverso l'oceano. È
su quella nave affollata che le giovani, ignare e piene di speranza, si
scambiano le fotografie dei mariti sconosciuti, immaginano insieme il
futuro incerto in una terra straniera. A quei giorni pieni di
trepidazione, seguirà l'arrivo a San Francisco, la prima notte di nozze,
il lavoro sfibrante, la lotta per imparare una nuova lingua e capire
una nuova cultura, l'esperienza del parto e della maternità, il
devastante arrivo della guerra, con l'attacco di Pearl Harbour e la
decisione di Franklin D. Roosevelt di considerare i cittadini americani
di origine giapponese come potenziali nemici. Fin dalle prime righe, la
voce collettiva inventata dall'autrice attira il lettore dentro un
vortice di storie fatte di speranza, rimpianto, nostalgia, paura,
dolore, fatica, orrore, incertezza, senza mai dargli tregua.
La parte originale di questo libro è senza dubbio la coralità con cui è scritto.
La voce narrante parla sempre al plurale, tutto quello che hanno vissuto queste donne è una cosa comune...
Poi a mano a mano che il libro scorre e la storia cambia, queste famiglie giapponesi vengono allontanate, e la voce narrante le ricorda come fosse un'estranea...
Ecco. Questo cambiamento di tono, di coralità, è interessante e ti lascia una strana sensazione addosso...però la storia non mi ha preso molto, non c'è stato tanto sentimento nel raccontarla.
La voce narrante parla sempre al plurale, tutto quello che hanno vissuto queste donne è una cosa comune...
Poi a mano a mano che il libro scorre e la storia cambia, queste famiglie giapponesi vengono allontanate, e la voce narrante le ricorda come fosse un'estranea...
Ecco. Questo cambiamento di tono, di coralità, è interessante e ti lascia una strana sensazione addosso...però la storia non mi ha preso molto, non c'è stato tanto sentimento nel raccontarla.
BUONA APOCALISSE A TUTTI! di Terry Pratchett - Neil Gaiman
4/5 Trama: Sulla base delle Profezie di Agnes Nutter, Strega (messe per iscritto
nel 1655 prima che Agnes facesse saltare in aria tutto il villaggio
riunito per godersi il suo rogo), il mondo finirà di sabato. Sabato
prossimo, per essere proprio precisi. È per questo motivo che le
temibili armate del Bene e del Male si stanno ammassando, che i Quattro
Motociclisti dell'Apocalisse stanno scaldando i loro poderosissimi
motori e sono pronti a lanciarsi per strada, e che gli ultimi due
scopritori di streghe si preparano a combattere la battaglia finale,
armati di istruzioni clamorosamente antiquate e di innocue spillette.
Atlantide sta emergendo, piovono rane dal cielo. Gli animi si
surriscaldano... Bene bene. Tutto sembra proprio andare secondo il Piano
Divino. Non fosse che un angelo un filo pignolo (ma giusto un filo, per
carità) e un demone che apprezza la bella vita - ciascuno dei quali ha
passato tra i mortali sulla Terra parecchi millenni e si è, come dire?,
affezionato a usi e costumi umani - non fanno esattamente salti di gioia
davanti alla prospettiva dell'incombente catastrofe cosmica. E allora,
se quei due (Crowley e Azraphel) vogliono che quanto profetizzato non si
compia, devono mettersi al lavoro subito per scovare e uccidere
l'Anticristo (mica una bella cosa, visto che è un ragazzino
simpaticissimo). Ma c'è un piccolo problema: sembra proprio che qualcuno
lo abbia scambiato con qualcun altro...
La quarta di copertina ne fa riferimento...
Quando leggi questo libro ti sembra di essere proiettato in un libro di Adams, visionario, confusionario, difficile da seguire, con personaggi spassosissimi che ti mancheranno appena arriverai alla fine.
Una visione alternativa dell'apocalisse.
Un angelo e un demone che lavorano assieme, e una macchina sgangherata.
Una nipote di una veggente e un cacciatore di streghe che si accompagnano.
E molto altro.
Non necessariamente in ordine.
Quando leggi questo libro ti sembra di essere proiettato in un libro di Adams, visionario, confusionario, difficile da seguire, con personaggi spassosissimi che ti mancheranno appena arriverai alla fine.
Una visione alternativa dell'apocalisse.
Un angelo e un demone che lavorano assieme, e una macchina sgangherata.
Una nipote di una veggente e un cacciatore di streghe che si accompagnano.
E molto altro.
Non necessariamente in ordine.
[Note]
PAG.61
Guarda Satana. Nasce creatura celeste, e
alla fine diventa l'Avversario. Ehi, se proprio vogliamo parlare di
geni, allora può anche darsi che il bambino, crescendo, diventi un
cherubino. In fin dei conti il papà era un pezzo grosso in Paradiso, ai
vecchi tempi. Dare per scontato che da grande sarà un demonio solo
perché il padre lo è diventato è come dire che se tagli la coda a un
topo anche i suoi piccoli nasceranno senza. No, l'educazione è tutto.
Credimi.
PAG.86
Se ne uscivano con idee disgustore che
nessun demone avrebbe mai concepito in un migliaio di anni,
vigliaccherie oscure, insensate, che solo una mente umana nel pieno
possesso delle sue funzioni può escogitare, per poi proclamare: "E'
stato il demonio a guidarmi" conquistando così le simpatie dell corte,
quando invece è assai raro che il demonio costringa chichessia a fare
qualcosa. Certi essere umani sono duri di comprendonio. L'Inferno non è
una grande riserva di cattiveria [...] nè il Paradiso è una sorgente di
bontà; sono solo due fazioni opposte nella grande partita a scacchi
dell'universo. Il fatto è che la vera grazie e la vera cattiveria
albergano nella mente degli uomini.
PAG.139
La notorietà era qualcosa di meno della fama, ma certo molto meglio dell'anonimato.
L'ALTRO COLORE DELL'INVERNO di Judy Budnitz
4/5 Trama: “Sono nata in tempi violenti”, racconta Ilana, e dev’essere proprio vero
se la notte in cui nacque al posto della levatrice bussarono alla porta
i briganti.
Nel suo villaggio “così piccolo che non ha nome”, dove tutto è sepolto nella neve e i colori sono una specie di miracolo, Ilana cresce piccola e leggera come una bestia selvatica. Potrebbe scappare veloce nella neve quando un giovane brigante dagli occhi di ghiaccio le rivolge la parola nel folto della foresta bianca, e invece sarà proprio lui a cambiare per sempre il suo destino, donandole un gioiello talmente prezioso da sembrare fatato: un minuscolo uovo “coperto di pietre che brillavano come fuoco e ghiaccio”, al cui interno si scorge un paesaggio meraviglioso, fatto di castelli e giardini. La promessa rappresentata dal misterioso oggetto e la crudele fine del ragazzo la spingono a intraprendere un viaggio avventuroso fatto di incontri sorprendenti, in un sottile equilibrio tra realtà e fiaba che solo una scrittrice come la Budnitz sa condurre.
Nel suo villaggio “così piccolo che non ha nome”, dove tutto è sepolto nella neve e i colori sono una specie di miracolo, Ilana cresce piccola e leggera come una bestia selvatica. Potrebbe scappare veloce nella neve quando un giovane brigante dagli occhi di ghiaccio le rivolge la parola nel folto della foresta bianca, e invece sarà proprio lui a cambiare per sempre il suo destino, donandole un gioiello talmente prezioso da sembrare fatato: un minuscolo uovo “coperto di pietre che brillavano come fuoco e ghiaccio”, al cui interno si scorge un paesaggio meraviglioso, fatto di castelli e giardini. La promessa rappresentata dal misterioso oggetto e la crudele fine del ragazzo la spingono a intraprendere un viaggio avventuroso fatto di incontri sorprendenti, in un sottile equilibrio tra realtà e fiaba che solo una scrittrice come la Budnitz sa condurre.
Lo inizi ad agosto, nell'estate paragonabile a quella del 2003, torrida, che ti toglie il fiato.
E pensi che non va bene, perchè la storia inizia nella neve...
O forse va bene perchè ti sembra portare refrigerio.
E pensi che non va bene, perchè la storia inizia nella neve...
O forse va bene perchè ti sembra portare refrigerio.
Poi scopri che il libro ti toglie il fiato più dell'umidità.
Qui gli uomini sono indispensabili, ma sacrificabili.
Le donne invece dure di tempra sono inarrestabili.
Inizia Sashie, partorisce molti figli e Llana.
Llana partorisce due gemelli maschi (che moriranno in guerra) e una bimba che chiamerà come la mamma Sashie.
Sashie partorirà un maschio e una femmina Mara.
Il maschio morirà in mare non prima di aver concepito un figlio illegittimo. Sarà una femmina e le donne di famiglia (morta la madre biologica) se ne prenderanno cura, si chiamerà Naomi (Nomie più tardi).
Le donne invece dure di tempra sono inarrestabili.
Inizia Sashie, partorisce molti figli e Llana.
Llana partorisce due gemelli maschi (che moriranno in guerra) e una bimba che chiamerà come la mamma Sashie.
Sashie partorirà un maschio e una femmina Mara.
Il maschio morirà in mare non prima di aver concepito un figlio illegittimo. Sarà una femmina e le donne di famiglia (morta la madre biologica) se ne prenderanno cura, si chiamerà Naomi (Nomie più tardi).
E ad un certo punto, quel maglione infilato nella testa di Mara, sarà un cappio per il lettore, che si sentirà intrappolato.
[Note]
PAG.65
Lo inizi ad agosto, nell'estate paragonabile a quella del 2003, torrida, che ti toglie il fiato.
E pensi che non va bene, perchè la storia inizia nella neve...
O forse va bene perchè ti sembra portare refrigerio.
E pensi che non va bene, perchè la storia inizia nella neve...
O forse va bene perchè ti sembra portare refrigerio.
Poi scopri che il libro ti toglie il fiato più dell'umidità.
Qui gli uomini sono indispensabili, ma sacrificabili.
Le donne invece dure di tempra sono inarrestabili.
Inizia Sashie, partorisce molti figli e Llana.
Llana partorisce due gemelli maschi (che moriranno in guerra) e una bimba che chiamerà come la mamma Sashie.
Sashie partorirà un maschio e una femmina Mara.
Il maschio morirà in mare non prima di aver concepito un figlio illegittimo. Sarà una femmina e le donne di famiglia (morta la madre biologica) se ne prenderanno cura, si chiamerà Naomi (Nomie più tardi).
Le donne invece dure di tempra sono inarrestabili.
Inizia Sashie, partorisce molti figli e Llana.
Llana partorisce due gemelli maschi (che moriranno in guerra) e una bimba che chiamerà come la mamma Sashie.
Sashie partorirà un maschio e una femmina Mara.
Il maschio morirà in mare non prima di aver concepito un figlio illegittimo. Sarà una femmina e le donne di famiglia (morta la madre biologica) se ne prenderanno cura, si chiamerà Naomi (Nomie più tardi).
E ad un certo punto, quel maglione infilato nella testa di Mara, sarà un cappio per il lettore, che si sentirà intrappolato.
PAG.131
Certi sentimenti sono troppo vasti per le
parole. Ci sono storie che sfidano chiunque a raccontarle. Non ci
capivamo senza parlare, come succede a due persona quando stanno insieme
da tanto tempo.
PAG.199
Il golf era il mio piccolo mondo, un
universo intero con un caldissimo cielo di lana e puntini luminosi come
stelle: pensavo che non ne sarei mai uscita.
Cercai di togliermelo e ricominciare da capo, ma mi si era incastrato chissà come sotto le ascelle, e non veniva via [...] Cercai di chiamare auto ma la voce rimase intrappolata dentro il golf. Resterò qui per sempre, pensai, tutta sola n questo posto stretto e soffocante, con gli altri fuori che ridono di me. Invecchierò. Morirò qui dentro.
Cercai di togliermelo e ricominciare da capo, ma mi si era incastrato chissà come sotto le ascelle, e non veniva via [...] Cercai di chiamare auto ma la voce rimase intrappolata dentro il golf. Resterò qui per sempre, pensai, tutta sola n questo posto stretto e soffocante, con gli altri fuori che ridono di me. Invecchierò. Morirò qui dentro.
PAG.200
Mi sembrava di stare chiusa lì da ore. Da
settimane. Sentivo che l'estate stava finendo, che sulle mie gambe
cominciava a soffiare un vento autunnale. Udii delle foglie secche che
strusciavano contro la finestra, i venditori per strada che chiudevano
le bancarelle e il violinista senzatetto all'angolo che si soffiava
sulle dita. Il golf era come un essere vivente che mi si abbarbicava
addosso, un parassita, e mi venne in mente che scagliandomi contro il
muro l'avrei ucciso.
PAG.242
Tutte la tenevamo in braccio, ce la
passavamo di mano in mano, e ciascuna le mormorava all'orecchio: Sappi
che non ti lascerò mai. Sappi che ti starò vicina per sempre. Ti
insegnerò tutto quanto. Ce la passavamo di mano in mano. Mi faceva pensare alla catastrofi, a lunghe file di uomini che si passavano di mano in mano secchi d'acqua davanti a un incendio, o sacchi di sabbia durante un'inondazione.
MAMA TANDOORI di Ernest van der Kwast
3/5 Trama: Veena arriva in Olanda da Bombay senza niente in mano, solo due valigie
piene di gioielli. Ad Amsterdam incontra il timido studente di medicina
Theo van der Kwast. Lui le chiede di sposarla. Lei rifiuta. Lui insiste.
Lei rifiuta. Lui scoppia in lacrime. Lei cede, e la strana coppia si
imbarca in un lungo matrimonio- incubo, indimenticabile e sopra le
righe, da cui nasceranno tre figli. Con l’aiuto di tutte e 52 le
divinità indù cui quotidianamente si rivolge, un diabolico fiuto per gli
affari e un’attrazione indomabile verso ciò che è gratis o in offerta
speciale, la vulcanica mamma riesce ad acquistare case sempre più
lussuose (che regolarmente finiscono per assomigliare a discariche di
rifiuti sottratti alle strade) nei vari paesi, anche oltreoceano, dove
il lavoro di Theo li porterà a trasferirsi. Il tutto sotto lo sguardo
rassegnato del marito, cui è proibito esprimersi pubblicamente, e dei
figli Ashirmad, Johan e il piccolo Ernest, su cui grava la minaccia del
temibile matterello materno. Il ritratto tragicomico di una mamma che,
grazie al cielo, non è la tua.
Ognuno di noi ha una Mama Tandoori a casa...
Chi più chi meno.
E le offerte nei negozi sono un'attrattiva per tutte le mamme, chissà perchè.
Per il resto libri noiosetto e perdibile.
Chi più chi meno.
E le offerte nei negozi sono un'attrattiva per tutte le mamme, chissà perchè.
Per il resto libri noiosetto e perdibile.
[Note]
PAG.39
Ognuno di noi ha una Mama Tandoori a casa...
Chi più chi meno.
E le offerte nei negozi sono un'attrattiva per tutte le mamme, chissà perchè.
Per il resto libri noiosetto e perdibile.
Chi più chi meno.
E le offerte nei negozi sono un'attrattiva per tutte le mamme, chissà perchè.
Per il resto libri noiosetto e perdibile.
PAG.42
Purtroppo non sempre riusciamo a essere
quello che desideriamo. Molto più spesso siamo l'altro, l'ombra,
l'invisibile, la speranza svanita. E se per una volta sfuggiamo al
nostro destino, ci trasformiamo pian piano in un ammasso di puntini
grigi che nessuno riconosce più.
PAG.71
"In lacrime sale sul carro. Non vede le
facce delle persone alle quali stringe la mano. Due grandi mari di
lacrime sono i suoi occhi. Sente battere gli zoccoli dei cavalli. Parte.
Lei getta un grido, non sa che grida, il grido erompe da lei, il mare
ha una bocca e grida."
PAG.73
Inventati qualunque cosa, travisa quello che vuoi, cambia tutto. Tutto. Ma non dire che ho smesso di sperare.
PAG.233
L'immaginazione è la madre del desiderio. Ma io non seguo le sue orme. Non ne ho il coraggio, neanch'io ho l'animo poetico.
Cic, ciac, cic, ciac.
Poi il silenzio. Nel paese dove tutto è possibile, si può anche sparire.
Cic, ciac, cic, ciac.
Poi il silenzio. Nel paese dove tutto è possibile, si può anche sparire.
LA STANZA DELLE MERAVIGLIE di Brian Selznick
4/5 Trama: Ben e Rose hanno un sogno in comune: avere una vita completamente
diversa da quella che si ritrovano. Ben vorrebbe riunirsi al padre che
non ha mai incontrato. Rose colleziona articoli di giornale e foto di
una misteriosa attrice che sogna di conoscere. Quando entrambi trovano
un pezzettino di puzzle che potrebbe aiutarli a ricostruire il quadro
delle loro vite, partono alla ricerca di quello che hanno perso. Due
storie lontane cinquant'anni, una raccontata in parole, l'altra in
immagini, procedono parallele per poi incontrarsi in maniera
inaspettata, in un gioco di simmetrie.
Alla faccia di chi ha detto che Hugo Cabret è stato molto più bello, ho trovato anche questo secondo volume più che piacevole.
Bello sopratutto l'accostamento della storia con le immagini, che sembrano narrare una storia parallela ma alla fine sarà un tuffo nel passato.
Bello sopratutto l'accostamento della storia con le immagini, che sembrano narrare una storia parallela ma alla fine sarà un tuffo nel passato.
LA FAMIGLIA SAPPINGTON di Lois Lowry
4/5 Trama: La famiglia più stravagante e cattiva dopo gli Addams, in un divertentissimo romanzo di una grande scrittrice per ragazzi!
I genitori dei quattro scatenati fratelli Sappington si dimenticano
spesso di avere dei figli e si irritano molto quando qualcuno glielo
ricorda. Si irritano talmente che, ispirati dalla favola di Hansel e
Gretel, escogitano un piano per liberarsi di loro, vendendo la casa di
famiglia mentre sono in viaggio. Ma non sanno che proprio il loro
viaggio è il piano architettato dai figli per liberarsi dei genitori...
Un romanzo irriverente, gotico, immensamente comico da cui è difficile staccarsi per via delle imprevedibili avventure di questa stramba famiglia e dei suoi ancor più eccentrici componenti. Ci sarà un finale consolatorio ma, come è bene aspettarsi... sarà un po’ fuori dagli schemi. La famiglia Sappington conferma Lois Lowry come una delle grandi scrittrici contemporanee per bambini e ragazzi.
Alla fine del romanzo, imperdibili: un divertente glossario dei termini più bislacchi presenti nel romanzo e una irresistibile bibliografia dei più grandi classici della letteratura mondiale per ragazzi, con protagonisti pietosi orfani, parenti irascibili, benefattori magnanimi, che si scovano all’interno della storia sotto forma di gustosissime citazioni.
Un romanzo irriverente, gotico, immensamente comico da cui è difficile staccarsi per via delle imprevedibili avventure di questa stramba famiglia e dei suoi ancor più eccentrici componenti. Ci sarà un finale consolatorio ma, come è bene aspettarsi... sarà un po’ fuori dagli schemi. La famiglia Sappington conferma Lois Lowry come una delle grandi scrittrici contemporanee per bambini e ragazzi.
Alla fine del romanzo, imperdibili: un divertente glossario dei termini più bislacchi presenti nel romanzo e una irresistibile bibliografia dei più grandi classici della letteratura mondiale per ragazzi, con protagonisti pietosi orfani, parenti irascibili, benefattori magnanimi, che si scovano all’interno della storia sotto forma di gustosissime citazioni.
Spassoso e divertente... Tra Lemony Snicket e Gli incubi di Hazel.
Etichette:
*finiti,
*letti nel 2012,
bambini,
Lois Lowry
LA RIVINCITA - GATHERING BLUE di Lois Lowry
3/5 Trama: Ambientato in una comunità del prossimo futuro al pari di The Giver, in
un villaggio dove ognuno pensa solo a se stesso e le persone con
malattie o problemi fisici sono considerate inutili per la comunità e
vengono lasciate morire, una ragazzina zoppa lotterà per conquistarsi il
diritto di vivere. Ma, riuscendo a ricavarsi un posto all'interno di
quella società, si renderà poi conto di come sia profondamente sbagliata
e di quanto sia necessario cambiarla. Rifiuterà quindi l'occasione che a
un certo punto le verrà offerta di scappare, e deciderà di fermarsi per
iniziare a cambiare le cose dall'interno. [2° volume]
Mi aspettavo un seguito logico, rispetto al primo libro, invece mi trovo davanti a tutta un'altra storia.
Un futuro talmente avanti da sembrare quasi una sorta di passato remoto, una popolazione sull'orlo del medioevo, sia come mentalità che come stile di vita...
Piacevole, ma forse mi aspettavo di più...
Un futuro talmente avanti da sembrare quasi una sorta di passato remoto, una popolazione sull'orlo del medioevo, sia come mentalità che come stile di vita...
Piacevole, ma forse mi aspettavo di più...
GLI ETERNI di Neil Gaiman
4/5 Trama: Nel corso dei millenni, esseri immortali
dotati di grandi poteri, un tempo venerati come dei, hanno osservato
sorgere e cadere le più grandi civiltà della Terra. Perché nessuno si
ricorda di loro? Chi sono gli Eterni?
Per chi volesse avvicinarsi a questo fumetto, c'è una precisazione da fare.
Non si tratta degli Eterni di Gaiman, quelli del fumetto di Sandman
Non si tratta degli Eterni di Gaiman, quelli del fumetto di Sandman
http://it.wikipedia.org/wiki/Sandman#Personaggi
ma di altri Eterni, qui maggiori e dettagliate delucidazioni
ma di altri Eterni, qui maggiori e dettagliate delucidazioni
Detto questo sicuramente un grande fumetto, bella edizione, ben
disegnato e ben scritto. Ma resto fedele a Gaiman, piuttosto che ai
grandi della Marvel.
THE GIVER - IL DONATORE di Lois Lowry
4/5 Trama: Jonas ha dodici anni e vive in un mondo perfetto. Nella sua comunità non
ci sono più guerre, differenze sociali o sofferenze. Tutto ciò che può
causare dolore o disturbo è stato abolito, compresi gli impulsi
sessuali, le stagioni e i colori. Le regole da rispettare sono ferree ma
tutti i membri della comunità si adeguano al modello di controllo
governativo che non lascia spazio a scelte individuali. Ogni unità
familiare è formata da un uomo e una donna a cui vengono assegnati un
figlio maschio ed una femmina. Ogni membro della comunità svolge la
professione che gli viene affidata dal Comitato degli Anziani nella
cerimonia annuale di dicembre. E per Jonas quel momento sta arrivando. [1° volume]
In tutti i libri di fantascenza che ho letto, nei quali l'idea di base
era una società controllata, avevo l'idea della catena di montaggio. Una
serie di individui assolutamente uguali, privi di pensiero o profondità
di sentimenti, uniformati allo stile di vita organizzato.
Ora, io non so se mai, in un futuro prossimo, arriveremo a questo... io lo trovo spettrale! Molto di più di un horror, e questo libro arriva a spingersi ben al limite di quanto ho letto finora. Spero sinceramente che questa società arrivi ben dopo la mia dipartita.
Ora, io non so se mai, in un futuro prossimo, arriveremo a questo... io lo trovo spettrale! Molto di più di un horror, e questo libro arriva a spingersi ben al limite di quanto ho letto finora. Spero sinceramente che questa società arrivi ben dopo la mia dipartita.
mercoledì 26 giugno 2013
NIENTE di Janne Teller
2/5 Trama: "Se niente ha senso, è meglio non far niente
piuttosto che qualcosa" dichiara un giorno Pierre Anthon, tredici anni.
Poi, come il barone rampante, sale su un albero vicino alla scuola. Per
dimostrargli che sta sbagliando, i suoi compagni decidono di raccogliere
cose che abbiano un significato. All'inizio si tratta di oggetti
innocenti: una canna da pesca, un pallone, un paio di sandali, ma presto
si fanno prendere la mano, si sfidano, si spingono più in là. Al
sacrificio di un adorato criceto seguono un taglio di capelli, un
certificato di adozione, la bara di un bambino, l'indice di una mano che
suonava la chitarra come i Beatles. Richieste sempre più angosciose,
rese vincolanti dalla legge del gruppo. È ancora la ricerca del senso
della vita? O è una vendetta per aver dovuto sacrificare qualcosa a cui
si teneva davvero? Abbandonati a se stessi, nella totale inesistenza
degli adulti e delle loro leggi, gli adolescenti si trascinano a vicenda
in un'escalation d'orrore. E quando i media si accorgono del caso,
mettendo sottosopra la cittadina, il progetto precipita verso la sua
fatale conclusione. Il romanzo mette in scena follia e fanatismo,
perversione e fragilità, paura e speranza. Ma soprattutto sfida il
lettore adulto a ritrovare in sé l'innocente crudeltà dell'adolescenza,
fatta di assenza di compromessi, coraggio provocatorio e commovente
brutalità.
Solo poche volte in vita mia, si possono contare sulle dita di una mano,
mi sono sentita nichilista, ma nichilista vera. Niente aveva un senso,
tutto era nero, nulla che potessi fare per vedere la luce in fondo al
tunnel per me inguaribile ottimista anche nella avversità più avverse.
Quindi questo libro non l'ho capito... ne in un senso ne nell'altro.
Da una parte il nichilista puro che da sopra l'albero sputa sentenze e dice che nulla ha significato, nemmeno il significato stesso.
Dall'altra tutti i suoi amici che decidono di dimostrare che molto ha un senso, e quindi decidono di fare la catasta del significato, e a turno sceglieranno quello che l'altro ha di importante da mettere lì. Si passa da un criceto ad una bandiera, da un cristo crocifisso ad un paio di sandali per finire con l'innocenza di una ragazza una testa mozzata di cane e il dito indice di un altro ragazzo.
La cosa che più mi ha impressionato di questo libro è che nessun personaggio è caratterizzato in modo così personale e profondo da ispirare una qualche sorta di sentimento, alla fine del libro non troverai nessuno a cui donare simpatia, a cui sentirti vicino. Dall'altra parte ti domandi se questo voler dare per forza un significato a tutto non sradichi in sé quello che effettivamente è il significato vero delle cose, e cioè che ognuno di noi da priorità a qualcosa, diverso da altri.
Mi sono trovata spesso ad osservare gli altri e pensare che davano significato a cose assurde e cose più importanti per me loro non le prendevano nemmeno in considerazione.
Ma il vero significato è che non importa cosa veramente conta, è il fatto in sé che qualcuno lo pensi.
Ha ragione il nichilista a dire che nulla conta. Ma è altrettanto vero che una cosa è importante ed esiste solo se qualcuno la pensa e la vive... Noi contiamo...
Questo libro un po' meno a essere sinceri...
Quindi questo libro non l'ho capito... ne in un senso ne nell'altro.
Da una parte il nichilista puro che da sopra l'albero sputa sentenze e dice che nulla ha significato, nemmeno il significato stesso.
Dall'altra tutti i suoi amici che decidono di dimostrare che molto ha un senso, e quindi decidono di fare la catasta del significato, e a turno sceglieranno quello che l'altro ha di importante da mettere lì. Si passa da un criceto ad una bandiera, da un cristo crocifisso ad un paio di sandali per finire con l'innocenza di una ragazza una testa mozzata di cane e il dito indice di un altro ragazzo.
La cosa che più mi ha impressionato di questo libro è che nessun personaggio è caratterizzato in modo così personale e profondo da ispirare una qualche sorta di sentimento, alla fine del libro non troverai nessuno a cui donare simpatia, a cui sentirti vicino. Dall'altra parte ti domandi se questo voler dare per forza un significato a tutto non sradichi in sé quello che effettivamente è il significato vero delle cose, e cioè che ognuno di noi da priorità a qualcosa, diverso da altri.
Mi sono trovata spesso ad osservare gli altri e pensare che davano significato a cose assurde e cose più importanti per me loro non le prendevano nemmeno in considerazione.
Ma il vero significato è che non importa cosa veramente conta, è il fatto in sé che qualcuno lo pensi.
Ha ragione il nichilista a dire che nulla conta. Ma è altrettanto vero che una cosa è importante ed esiste solo se qualcuno la pensa e la vive... Noi contiamo...
Questo libro un po' meno a essere sinceri...
DIRK GENTLY, AGENZIA INVESTIGATIVA OLISTICA di Douglas Adams
5/5 Trama: Dirk Gently è il titolare, perennemente al verde, dell'agenzia di
investigazione olistica che dà il titolo al romanzo. Fermamente convinto
dell'esistenza di una "fondamentale interconnessione di tutte le cose",
è specializzato in casi di gatti scomparsi. Sta proprio inseguendo le
tracce di un felino quando incontra un vecchio amico del college,
Richard MacDuff, sospettato dell'omicidio del fratello della sua
fidanzata, nonché suo capo. Dirk decide di aiutarlo a dimostrare la sua
innocenza, e finisce così per essere trascinato in un'avventura surreale
e divertente, i cui protagonisti sono un divano irrimediabilmente
incastrato sulle scale, un Monaco Elettrico difettoso, il poeta Samuel
Taylor Coleridge, una razza aliena estinta e una macchina del tempo. [1° volume]
Vi era piaciuto *guida galattica per gli autostoppisti*???
Ecco questo è assolutamente all'altezza, bello, intrigante, esilarante, da fuori di testa...
Dio lo abbia in gloria! Adams tu sei un maledetto pazzoide genio!
Ecco questo è assolutamente all'altezza, bello, intrigante, esilarante, da fuori di testa...
Dio lo abbia in gloria! Adams tu sei un maledetto pazzoide genio!
MUSES di Francesco Falconi
5/5 Trama: Quando scappa da Roma diretta a
Londra, coperta di tatuaggi e piercing, Alice sente che la sua vita
potrebbe cambiare per sempre. Ha appena scoperto di essere stata
adottata, ma per lei questa notizia è quasi un sollievo. Cresciuta con
un padre violento e una madre incapace di esprimere il proprio affetto,
ora Alice deve scoprire le sue radici e l’eredità che le ha lasciato la
sua vera famiglia.
Decisa, risoluta, ribelle, è una violinista esperta ed è dotata di una voce straordinaria. Ed è proprio questa voce a guidarla verso la verità: le antiche nove Muse, le dee ispiratrici degli esseri umani, non si sono mai estinte.
Camminano ancora tra noi. I loro poteri si sono evoluti. E Alice è una di loro.
La più potente. La più indifesa. La più desiderata da chi vorrebbe sfruttarne gli sconfinati poteri per guidare gli uomini, forzarli se necessario, fino alle conseguenze più estreme.
Decisa, risoluta, ribelle, è una violinista esperta ed è dotata di una voce straordinaria. Ed è proprio questa voce a guidarla verso la verità: le antiche nove Muse, le dee ispiratrici degli esseri umani, non si sono mai estinte.
Camminano ancora tra noi. I loro poteri si sono evoluti. E Alice è una di loro.
La più potente. La più indifesa. La più desiderata da chi vorrebbe sfruttarne gli sconfinati poteri per guidare gli uomini, forzarli se necessario, fino alle conseguenze più estreme.
Ma un dono così può scatenare l’inferno.
E sta per accadere. [1° volume]
E sta per accadere. [1° volume]
E questa è stata una bella bellissima sorpresa.
C'è stato un ampio periodo della mia vita in cui ho dato un grande spazio agli emergenti italiani (ovviamente non tutti ma di quelli di cui sentivo parlare nei miei giri internet).
Avevo notato questo autore ancora tempo fa, ma non avevo sentito una chiamata particolare... ma questa copertina mi ha attirato particolarmente.
Un po' prevenuta perché ultimamente le belle copertine sono sintomo di un libro mediocre (quando va bene), e invece mi sono dovuta liberare di tutti i dubbi perché é stato un libro davvero molto bello.
La storia sembra iniziare in sordina, una ragazza problematica, padre violento madre vittima... Però a mano a mano che la storia decolla, spiega in maniera approfondita tutti i retroscena, non lasciando nulla al caso o di irrisolto... In sostanza il lettore scopre la storia assieme alla protagonista Alice, che sembra non sapere o non ricordare di essere la Musa della Musica e di avere dei poteri particolari quando suona e quando canta, e si viene accompagnati in questa evoluzione fino alla fine, che secondo me lascia aperto un seguito. Incontrerà altre Muse, anche dei cattivi che invece non saranno tali e dei buoni che non saranno tali, e scoprirà la vera storia della madre e della zia.
Assolutamente consigliato, a qualsiasi età!
C'è stato un ampio periodo della mia vita in cui ho dato un grande spazio agli emergenti italiani (ovviamente non tutti ma di quelli di cui sentivo parlare nei miei giri internet).
Avevo notato questo autore ancora tempo fa, ma non avevo sentito una chiamata particolare... ma questa copertina mi ha attirato particolarmente.
Un po' prevenuta perché ultimamente le belle copertine sono sintomo di un libro mediocre (quando va bene), e invece mi sono dovuta liberare di tutti i dubbi perché é stato un libro davvero molto bello.
La storia sembra iniziare in sordina, una ragazza problematica, padre violento madre vittima... Però a mano a mano che la storia decolla, spiega in maniera approfondita tutti i retroscena, non lasciando nulla al caso o di irrisolto... In sostanza il lettore scopre la storia assieme alla protagonista Alice, che sembra non sapere o non ricordare di essere la Musa della Musica e di avere dei poteri particolari quando suona e quando canta, e si viene accompagnati in questa evoluzione fino alla fine, che secondo me lascia aperto un seguito. Incontrerà altre Muse, anche dei cattivi che invece non saranno tali e dei buoni che non saranno tali, e scoprirà la vera storia della madre e della zia.
Assolutamente consigliato, a qualsiasi età!
L'ULTIMA BATTAGLIA - LA RAGAZZA DRAGO di Licia Troisi
4/5 Trama: Nidhoggr, la malvagia viverna che un tempo cercò di distruggere
l'equilibrio della natura, è tornato. Il sigillo che lo teneva
imprigionato è stato infranto e il suo potere ha soggiogato la Terra
intera, trasformando tutti gli uomini in mostri disposti a qualunque
sacrificio per sconfiggere Sofia e gli altri Draconiani. La loro
missione è trovare il frutto di Thuban, l'ultimo e il più importante dei
cinque globi magici che faranno risplendere di nuova vita l'Albero del
Mondo e riporteranno sulla Terra il regno di Draconia. Ma Ofnir, il
nuovo alleato delle viverne, ha frantumato il frutto contro il sigillo
per liberare il suo padrone, e i frammenti sono nascosti in tre luoghi
misteriosi sparsi per l'Italia. Nell'ultima, fatale battaglia che Sofia
dovrà combattere, ostacoli imprevisti si opporranno alla vittoria: i
draghi che hanno sempre vissuto nel cuore dei suoi compagni rischieranno
di svanire per sempre, e con loro il regno di Draconia... [5° volume]
L'epilogo della storia de La ragazza drago...
E non c'è nulla da dire, è una saga per ragazzi, ma come dico sempre anche se il libro sta sullo scaffale contrassegnato da *ragazzi 11-14* non significa che non sia piacevole.
Anzi devo dire che forse questo mi è piaciuto più degli altri, cosa insolita perché spesso la fine è frettolosa e nebulosa, invece i personaggi in questo volume mi sono sembrati più maturi, più consapevoli di se stessi e del gruppo, dell'aiuto che possono avere dagli altri e dai sentimenti più chiari e sinceri.
Alla fine della saga, facendone un bilancio, devo dire una lettura davvero piacevole, senza la pretesa del capolavoro.
E non c'è nulla da dire, è una saga per ragazzi, ma come dico sempre anche se il libro sta sullo scaffale contrassegnato da *ragazzi 11-14* non significa che non sia piacevole.
Anzi devo dire che forse questo mi è piaciuto più degli altri, cosa insolita perché spesso la fine è frettolosa e nebulosa, invece i personaggi in questo volume mi sono sembrati più maturi, più consapevoli di se stessi e del gruppo, dell'aiuto che possono avere dagli altri e dai sentimenti più chiari e sinceri.
Alla fine della saga, facendone un bilancio, devo dire una lettura davvero piacevole, senza la pretesa del capolavoro.
RAPTURE di Lauren Kate
3/5 Trama: Luce e il suo grande amore, l’angelo caduto Daniel, sono a un passo
dalla salvezza. O dall’abisso. Tutto dipende da Lucifero, che vuole
cancellare la storia e riscriverla per avere il mondo in pugno. Un modo
per impedirglielo ci sarebbe: occorre riunire tre reliquie che si
trovano a Venezia, Vienna e Avignone. In questa strenua impresa Luce e
Daniel non sono soli. Al loro fianco hanno gli amici di sempre, gli
angeli Roland, Cam, Gabbe, Arianne, oltre ai Nephilim, nati dall’unione
di un angelo e un mortale. C’è poi la sfida dell’amore, e in quella
anche gli amici più cari non possono niente. Il sentimento assoluto che
lega Luce e Daniel ha attraversato il tempo, ma è ancora avvolto in
troppi misteri. E non si può amare fino in fondo senza conoscersi
davvero. [4° volume]
[spoiler]
Posso dire con certezza che l'ultimo libro della saga ha mantenuto le
mie aspettative e la mia opinione è in linea con i precedenti volumi.
E' una saga mediocre, a tratti noiosetta, a tratti originale e fuori dagli schemi.
Di sicuro sorbirci tutti questi libri che arrivare alla conclusione che la maledizione tra Luce e Daniel è nata dal tradimento di Luce, innamorata in principio di Lucifero, è stato uno spreco di tempo, si poteva condensare un po' la storia (e soprattutto il formato dei libri e il prezzo).
Sicuramente originale l'epilogo, assolutamente fantastiche e accattivanti le copertine.
E da qui si capisce la superba maestria nella scelta visiva per presentare il libro che prende un voto pieno rispetto al contenuto.
Molto originale anche la traduzione che ha creato una Venezia bagnata dall'oceano!
E' una saga mediocre, a tratti noiosetta, a tratti originale e fuori dagli schemi.
Di sicuro sorbirci tutti questi libri che arrivare alla conclusione che la maledizione tra Luce e Daniel è nata dal tradimento di Luce, innamorata in principio di Lucifero, è stato uno spreco di tempo, si poteva condensare un po' la storia (e soprattutto il formato dei libri e il prezzo).
Sicuramente originale l'epilogo, assolutamente fantastiche e accattivanti le copertine.
E da qui si capisce la superba maestria nella scelta visiva per presentare il libro che prende un voto pieno rispetto al contenuto.
Molto originale anche la traduzione che ha creato una Venezia bagnata dall'oceano!
SATORI di Don Winslow
4/5 Trama: È l'autunno del 1951 e la Guerra di Corea è in pieno svolgimento.Nikola
Hel, ventiseienne, ha trascorso gli ultimi tre anni della sua vita in
una cella di isolamento nelle mani dei soldati americani. Hel è un
maestro di hoda korosu, uno stile di combattimento che permette di
uccidere l'avversario a mani nude, aprla sei lingue e ha affinato uno
straordinario "sesto senso", una sorta di acuta percezione di pericolo
imminente. Ha insomma tutte le carte in regola per diventare il più
inarrestabile assassino del mondo, e la CIA ha bisogno di lui. Gli
americani offrono a Hel la libertà in cambio di un semplice lavoro:
andare a Pechino e uccidere l'Alto Commissario Sovietico di stanza in
Cina. Quasi certamente sarà una missione suicida, ma Hel accetta. Ad
addestrarlo per questa missione mortale è la bellissima Solange, una ex
prostituta francese che, però, finisce con l'innamorarsi di Hel.
Insieme, Hel e Solange si troveranno ad affrontare caos, violenza sospetti e tradimenti, fino all'ultima fatale e inevitabile decisione. Torna Don Winslow con una magistrale spy story, ispirata a un libro di culto Shibumi, il rotorno delle gru di Trevanian di cui Satori costituisce una sorta di prequel.
E state certi che, dopo aver letto l'ultima riga del romanzo di Don Winslow, avvertirete il desiderio di leggere cosa ancora rimane della vicenda di Hel nel romanzo di Trevanian.
Insieme, Hel e Solange si troveranno ad affrontare caos, violenza sospetti e tradimenti, fino all'ultima fatale e inevitabile decisione. Torna Don Winslow con una magistrale spy story, ispirata a un libro di culto Shibumi, il rotorno delle gru di Trevanian di cui Satori costituisce una sorta di prequel.
E state certi che, dopo aver letto l'ultima riga del romanzo di Don Winslow, avvertirete il desiderio di leggere cosa ancora rimane della vicenda di Hel nel romanzo di Trevanian.
Sicuramente un libro ben scritto, scorrevole che fila via veloce e
arrivi alla fine che nemmeno te ne sei accorto. Apprezzabile soprattutto
per l'impegno dello scrittore di far rivivere un personaggio noto,
Nicholai Hel, protagonista di Shibumi.
Se in Shibumi era impegnato alla ricerca della perfezione attraverso la semplicità (appunto Shibumi), qui lo vediamo impegnato nel risveglio, nel vedere quanto di ovvio lo circonda (Satori), e lo vediamo in un thriller a ritmo costante mai noioso, intrighi internazionali e nuovamente amore.
Forse l'unica cosa in cui non è riuscito ad eguagliare Trevanian, ma glielo concedo visto che si è dedicato a scrivere un thriller, è la parte riflessiva, introspettiva, zen, del protagonista.
Se in Shibumi avevo sentito viva e tangibile la signorilità di Hel, il suo essere gentiluomo, pacato silenzioso e attento osservatore, in Satori questa sensazione non si percepisce, non si è assetati di giardini orientali musica in sottofondo profumo di legno e tazze di tè, qui si tratta proprio di un thriller puro, nel senso più classico del termine, snaturando appena la figura di Hel.
Ovviamente non è Trevanian, quindi il paragone è inutile, però è stato bello ritrovare Nicholai.
Se in Shibumi era impegnato alla ricerca della perfezione attraverso la semplicità (appunto Shibumi), qui lo vediamo impegnato nel risveglio, nel vedere quanto di ovvio lo circonda (Satori), e lo vediamo in un thriller a ritmo costante mai noioso, intrighi internazionali e nuovamente amore.
Forse l'unica cosa in cui non è riuscito ad eguagliare Trevanian, ma glielo concedo visto che si è dedicato a scrivere un thriller, è la parte riflessiva, introspettiva, zen, del protagonista.
Se in Shibumi avevo sentito viva e tangibile la signorilità di Hel, il suo essere gentiluomo, pacato silenzioso e attento osservatore, in Satori questa sensazione non si percepisce, non si è assetati di giardini orientali musica in sottofondo profumo di legno e tazze di tè, qui si tratta proprio di un thriller puro, nel senso più classico del termine, snaturando appena la figura di Hel.
Ovviamente non è Trevanian, quindi il paragone è inutile, però è stato bello ritrovare Nicholai.
Etichette:
*finiti,
*letti nel 2012,
Don Winslow,
thriller
IL CANTO DELLA RIVOLTA - HUNGER GAMES di Suzanne Collins
3/5 Trama: Contro ogni previsione, Katniss Everdeen è sopravvissuta all'Arena degli
Hunger Games. Due volte. Ora vive in una bella casa, nel Distretto 12,
con sua madre e la sorella Prim. E sta per sposarsi. Sarà una cerimonia
bellissima, e Katniss indosserà un abito meraviglioso. Sembra un
sogno... Invece è un incubo. Katniss è in pericolo. E con lei tutti
coloro a cui vuole bene. Tutti coloro che le sono vicini. Tutti gli
abitanti del Distretto. Perché la sua ultima vittoria ha offeso le alte
sfere, a Capitol City. E il presidente Snow ha giurato vendetta.
Comincia la guerra. Quella vera. Al cui confronto l'Arena sembrerà una
passeggiata. [3° volume]
Di sicuro il primo libro è stato entusiasmante, il secondo già meno ma
in ogni caso piacevole, dato che tornare nell'arena non era più novità.
Ma il terzo.... il terzo è una paturnia uterina, insomma sta benedetta
ragazza che si fa di quelle pare mentali incredibili. Poi viene
continuamente ferita gravemente ma si rimette sempre in sesto, è confusa
sul ragazzo che vuole, poi quello che vuole siccome non la riconosce
per gli abusi e lavaggio del cervello subiti, s'incazza pure!
Apprezzabile che alla fine comunque non scelga il ragazzo sbagliato (anche se più probabile fin dall'inizio), apprezzabile il fatto che le la sorella muoia, quanto meno non è un "e vissero per sempre felici e contenti"... meno apprezzabile il lieto fine smielato, che non si addice in tutto e per tutto alla protagonista...
bah... perplessa, poteva scrivere qualcosa di meglio o allungare meno il brodo e fare solo due libri....
Apprezzabile che alla fine comunque non scelga il ragazzo sbagliato (anche se più probabile fin dall'inizio), apprezzabile il fatto che le la sorella muoia, quanto meno non è un "e vissero per sempre felici e contenti"... meno apprezzabile il lieto fine smielato, che non si addice in tutto e per tutto alla protagonista...
bah... perplessa, poteva scrivere qualcosa di meglio o allungare meno il brodo e fare solo due libri....
LA MORTE NON E' COSA PER RAGAZZINE di Alan Bradley
4/5 Trama: Torna la terribile e precocissima detective undicenne Flavia de Luce,
con la sua passione pericolosa per la chimica e per la soluzione di
omicidi misteriosi. Siamo sempre nella magica atmosfera della campagna
inglese degli anni Cinquanta, e questa volta Flavia si ritrova alle
prese con ben due morti, separate nel tempo ma collegate nel più
inverosimile dei modi. Proprio quando la nostra eroina pensava che la
sua carriera di investigatrice fosse finita, l'adorato burattinaio
Rupert Porson ha uno sfortunato e fatale appuntamento con la corrente
elettrica attraverso le corde che reggono le sue marionette di legno. Ma
chi può aver voluto una cosa del genere e perché? La vicenda è talmente
curiosa che Flavia lascia perdere i suoi esperimenti chimici e i suoi
progetti vendicativi contro le sorelle maggiori Ophelia e Daphne e,
inforcata la fidata bicicletta Gladys, parte dall'antica magione di
famiglia decisa a risolvere questi misteri mortali. La pazza che vive a
Gibbet Wood sa più di quanto non dica? E che ruolo hanno nella faccenda
uno strano pilota tedesco ossessionato dalle sorelle Bronté, una zia
zitella acidissima, per non parlare di una scatola di cioccolatini
avvelenati? Ma la figura più enigmatica si rivela Nialla, l'affascinante
e bizzarra assistente di Porson. Tutto sembra rinviare a un legame con
una morte sospetta, avvenuta anni prima, e a un caso che la polizia
locale non riesce a risolvere.
[2° Volume - Flavia De Luce]
[2° Volume - Flavia De Luce]
Alan Bradley è riuscito a inventare un personaggio giovane e saccente senza renderlo antipatico!
La scrittura scorrevole ti cattura e ti accompagna fino alla fine senza annoiarti mai, nonostante molti l'abbiano giudicato una noia mortale visto che non succede nulla di che.
Invece non ritengo sia vero, è lento certo, ma è ambientato all'inizio del '900, con le tecniche di investigazione dell'epoca, ma un po' di suspence la mette sempre, con la chimica e le deduzioni della nostra Flavia.
Consigliatissimo!
La scrittura scorrevole ti cattura e ti accompagna fino alla fine senza annoiarti mai, nonostante molti l'abbiano giudicato una noia mortale visto che non succede nulla di che.
Invece non ritengo sia vero, è lento certo, ma è ambientato all'inizio del '900, con le tecniche di investigazione dell'epoca, ma un po' di suspence la mette sempre, con la chimica e le deduzioni della nostra Flavia.
Consigliatissimo!
LA VIAGGIATRICE DI O di Elena Cabiati
2/5 Trama: La piccola mansarda nel centro di Torino è il suo regno, il suo rifugio,
il luogo dov’è più vivo il ricordo dei genitori, banditi dal mondo di O
proprio a causa sua. Perché Gala è nata per diventare una delle streghe
più potenti vissute da almeno due millenni, e il suo potere è al centro
di una segreta lotta tra la magia bianca e la magia nera. Lei infatti è
in grado di volare, viaggiare nel tempo, trasformarsi, prevedere il
futuro… insomma, grazie ai suoi poteri, può affrontare qualsiasi
missione le venga affidata dalla Sede Direttiva dei Viaggianti. Come
tutti i «ragazzi prodigio», tuttavia, Gala è allergica alle regole e ha
sempre fatto di testa sua. Ma l’ultima volta l’ha combinata davvero
grossa e, per evitare l’espulsione definitiva dall’Ordine dei
Viaggianti, deve scegliere un tutor che la guidi e le insegni a usare
correttamente la magia. Il burbero e severo mago e monaco Kundo diventa
così il suo fido maestro e la accompagna in una nuova missione:
viaggiare nella Venezia del 1756 per salvare un preziosissimo
manoscritto dall’incendio che distruggerà la Scuola Grande di San Rocco.
Un compito piuttosto semplice, per una come Gala. Ma, ben presto, Kundo
intuisce che c’è qualcosa che non va: le persone che dovrebbero essere
loro alleati si rifiutano di aiutarli e la città è infestata di
negromanti. Inoltre gli adepti della magia nera sembrano molto più
interessati a Gala e al mistero della sua nascita che all’enigmatico
libro magico…
Io sono sempre molto favorevole alle storie di magia, magia
bianca e magia nera, negromanti incantatrici e streghe sono personaggi
affascinanti, e Venezia lo è altrettanto (soprattutto se l'ambientazione
è al passato) per i misteri.
La cosa però che non mi è piaciuta di questo libro è il suo essere piatto.
Valutiamo i vari punti:
Ambientazione: a parte essere catapultati da Torino a Venezia, e per qualche pagina anche nel medioevo ai tempi dell'inquisizione, non c'è nessuna descrizione accurata, leggendo non riesci a trovare dei punti di riferimento o una descrizione precisa che ti faccia capire dove sei, e tu lettore fantasioso non hai un'immagine precisa di quello che potresti vedere attorno a te.
Storia: interessante ma frettolosa, poco approfondito il passato e i vari meccanismi che portano Gala a essere cercata così ansiosamente.
Personaggi: piatti, leggendo non ti sta simpatico nessuno, o antipatico ecco. Alla fine ti sono indifferenti, non senti empatia verso nessuno. Hanno scomodato perfino Casanova, però l'hanno reso piatto e senza uno spessore.
La cosa però che non mi è piaciuta di questo libro è il suo essere piatto.
Valutiamo i vari punti:
Ambientazione: a parte essere catapultati da Torino a Venezia, e per qualche pagina anche nel medioevo ai tempi dell'inquisizione, non c'è nessuna descrizione accurata, leggendo non riesci a trovare dei punti di riferimento o una descrizione precisa che ti faccia capire dove sei, e tu lettore fantasioso non hai un'immagine precisa di quello che potresti vedere attorno a te.
Storia: interessante ma frettolosa, poco approfondito il passato e i vari meccanismi che portano Gala a essere cercata così ansiosamente.
Personaggi: piatti, leggendo non ti sta simpatico nessuno, o antipatico ecco. Alla fine ti sono indifferenti, non senti empatia verso nessuno. Hanno scomodato perfino Casanova, però l'hanno reso piatto e senza uno spessore.
Poi la cosa che mi fa
veramente rabbia è che la protagonista deve fare un qualche cosa in
particolare e "con uno stratagemma riesce a..." ecco ora, a me lo
stratagemma piace un sacco, ma non può essere usato ogni volta che la
protagonista è in difficoltà e se lo usi magari lo devi anche spiegare
altrimenti mi sembra di essere un bambino dell'asilo che si inventa una
storia in cui può fare tutto!
Alcuni passaggi se non sai come venirne fuori, vuol dire che non filano, non vanno, sono assurgi e ci infili lo stratagemma????
Eddai suvvia!!!
bah boh sobh... secondo me soldi sprecati, e vediamo che ne escano ovviamente altri 2 così facciamo le solite trilogie tanto amate...
Alcuni passaggi se non sai come venirne fuori, vuol dire che non filano, non vanno, sono assurgi e ci infili lo stratagemma????
Eddai suvvia!!!
bah boh sobh... secondo me soldi sprecati, e vediamo che ne escano ovviamente altri 2 così facciamo le solite trilogie tanto amate...
LA RAGAZZA DI FUOCO - HUNGER GAMES di Suzanne Collins
5/5 Trama: Grazie a una minaccia di suicidio, Katniss e Peeta hanno vinto gli
Hunger Games sfidando pubblicamente lo Stato. Il loro gesto ribelle
scatena la reazione nei 12 distretti di Panem, diventando un simbolo di
libertà. Ma il presidente Snow non dimentica e per vendicarsi indice una
nuova edizione dei giochi: un torneo in cui a sfidarsi saranno tutti i
precedenti vincitori. I protagonisti finiscono così nuovamente
nell'arena. E le torture fisiche e psicologiche che hanno già subito non
saranno niente in confronto a quello che li aspetta...[2° volume]
Il primo è un amore che non si dimentica mai, il secondo spiega molte
cose, e fremi all'idea che qualcosa nasca o si rompa o semplicemente
perchè arrivi all'ultima pagina e finisce e tu non puoi stare senza
Katniss e Gale e tutti gli altri, e i distretti e il suo arco con le
frecce....
E vai avanti, perchè? Perchè nonostante Capital City, nonostante il futuro dei distretti, questi personaggi sono tremendamente umani nelle loro emozioni, evoluzioni e tu non puoi non amarli.
E vai avanti, perchè? Perchè nonostante Capital City, nonostante il futuro dei distretti, questi personaggi sono tremendamente umani nelle loro emozioni, evoluzioni e tu non puoi non amarli.
IL GRANDE GATSBY di Francis Scott Fitzgerald
3/5 Trama: Nelle pagine di Fitzgerald come nella musica dell’Era del jazz e nel
folk della Grande Depressione sentiamo un sottofondo di motori e
clacson: ora quelli squillanti delle limousine, ora quelli gracchianti e
tossicchianti dei macinini dell’emigrazione interna.”
Io non so se anche a voi capita la stessa cosa, però a me succede che i libri mi chiamano.
Nel senso che alcuni libri mi attirano per le recensioni, la copertina, la storia, altri invece da cui volutamente mi tengo lontana, continuano a capitarmi in mano, o trovo riferimenti su altri libri.
E alla fine mi convinco che è il loro momento, li ascolto e li leggo.
Con Il grande Gatsby è stato così, sono anni che mi chiama, non ho mai letto nessuna recensione, ma guarda un po' mi ricapita in mano. Lo rimetto via, per un po' non lo sento, e poi? mi ricapita in mano.
Allora mi sono detta che era tempo.
Insomma leggo sto libretto, che detto tra noi, l'edizione che ho io (economica Bur) fa proprio schifo, refusi di stampa ovunque, e secondo me mancano pure parecchie virgole, che certe frasi le ho rilette un paio di volte perchè non ne capivo il senso.
Insomma, ho scoperto che sto libro è come un buon vino, dovrebbe acquisire pregio e gusto se rimane lì ad invecchiare, invece il mio sapeva di tappo.
Riassumo? che palle!
Ecco l'ho detto, avevo riposto grandi aspettative, non volevo lasciarmi influenzare da commenti altrui, ma anche contestualizzandolo, luogo e tempo, trovo che sia un libro di una tristezza infinita per certi versi, e per altri di una noia mortale.
Ambientato in America a inizio '900. Se fosse ambientato in Italia nel 2012 farebbe lo stesso effetto. Quindi questo non è fondamentale.
I personaggi:
- Nick, voce narrante, un uomo sostanzialmente insulso, uomo soprammobile, lo metti in un posto e lo lasci, tanto lui non si sposta.
- Jordan, giocatrice di golf, sembra riservare grandi sorprese e un certo spessore, che non arriva mai.
- Tom (sposato con Daisy) geloso come non mai, ma che si fa delle avventure fuori dal matrimonio.
- Daisy (sposata con Tom) che all'inizio mi sembrava ritardata, poi invece ho avuto l'impressione che fosse oca e un po' baldracca.
- Gatsby, ecco lui è impalpabile, uomo dal passato dubbio, dal presente dubbio, sotto falso nome, traffica in qualcosa di non ben identificato ma illecito, gli appioppano pettegolezzi strani, e senza futuro.
Partendo dal presupposto che è senza futuro, l'unica cosa che può fare è rimanere aggrappato al passato tentando di riportare a galla l'amore con Daisy, ma con scarsissimi risultati.
Nel frattempo nel suo mega villone organizza feste e si attornia di un sacco di persone, che sostanzialmente non lo badano nemmeno.
Sarebbe come dire che tutti ora andiamo nel locale che fa tendenza oggi, conosciamo il proprietario, quello che organizza tutte le feste, e chi non lo conosce.
Poi appena giriamo l'angolo, finita la festa, qualcuno ci chiede di lui, e noi con fare interrogativo chiediamo Chi scusa?
Nel senso che alcuni libri mi attirano per le recensioni, la copertina, la storia, altri invece da cui volutamente mi tengo lontana, continuano a capitarmi in mano, o trovo riferimenti su altri libri.
E alla fine mi convinco che è il loro momento, li ascolto e li leggo.
Con Il grande Gatsby è stato così, sono anni che mi chiama, non ho mai letto nessuna recensione, ma guarda un po' mi ricapita in mano. Lo rimetto via, per un po' non lo sento, e poi? mi ricapita in mano.
Allora mi sono detta che era tempo.
Insomma leggo sto libretto, che detto tra noi, l'edizione che ho io (economica Bur) fa proprio schifo, refusi di stampa ovunque, e secondo me mancano pure parecchie virgole, che certe frasi le ho rilette un paio di volte perchè non ne capivo il senso.
Insomma, ho scoperto che sto libro è come un buon vino, dovrebbe acquisire pregio e gusto se rimane lì ad invecchiare, invece il mio sapeva di tappo.
Riassumo? che palle!
Ecco l'ho detto, avevo riposto grandi aspettative, non volevo lasciarmi influenzare da commenti altrui, ma anche contestualizzandolo, luogo e tempo, trovo che sia un libro di una tristezza infinita per certi versi, e per altri di una noia mortale.
Ambientato in America a inizio '900. Se fosse ambientato in Italia nel 2012 farebbe lo stesso effetto. Quindi questo non è fondamentale.
I personaggi:
- Nick, voce narrante, un uomo sostanzialmente insulso, uomo soprammobile, lo metti in un posto e lo lasci, tanto lui non si sposta.
- Jordan, giocatrice di golf, sembra riservare grandi sorprese e un certo spessore, che non arriva mai.
- Tom (sposato con Daisy) geloso come non mai, ma che si fa delle avventure fuori dal matrimonio.
- Daisy (sposata con Tom) che all'inizio mi sembrava ritardata, poi invece ho avuto l'impressione che fosse oca e un po' baldracca.
- Gatsby, ecco lui è impalpabile, uomo dal passato dubbio, dal presente dubbio, sotto falso nome, traffica in qualcosa di non ben identificato ma illecito, gli appioppano pettegolezzi strani, e senza futuro.
Partendo dal presupposto che è senza futuro, l'unica cosa che può fare è rimanere aggrappato al passato tentando di riportare a galla l'amore con Daisy, ma con scarsissimi risultati.
Nel frattempo nel suo mega villone organizza feste e si attornia di un sacco di persone, che sostanzialmente non lo badano nemmeno.
Sarebbe come dire che tutti ora andiamo nel locale che fa tendenza oggi, conosciamo il proprietario, quello che organizza tutte le feste, e chi non lo conosce.
Poi appena giriamo l'angolo, finita la festa, qualcuno ci chiede di lui, e noi con fare interrogativo chiediamo Chi scusa?
L'ultima frase è quella che racchiude in se tutto il significato di questo libro "E così continuiamo a remare, barche contro corrente, risospinti senza tregua nel passato."
Alla fine è triste perchè questo povero sciagurato, rincorre il suo
passato, si attornia di un mucchio di gente ed è l'uomo più solo che sia
mai esistito. Poveraccio...
L'ARTE DI CORRERE di Haruki Murakami
4/5 Trama:
Lo straordinario autoritratto di uno scrittore-maratoneta
Quando,
nel 1981, Murakami chiuse Peter Cat, il jazz bar che aveva gestito nei
precedenti sette anni, per dedicarsi solo alla scrittura, ritenne che
fosse anche giunto il momento di cambiare radicalmente abitudini di
vita: decise di smettere di fumare sessanta sigarette al giorno, e -
poiché scrivere è notoriamente un lavoro sedentario e Murakami per
natura tenderebbe verso una certa pinguedine - di mettersi a correre. Da
allora, di solito scrive quattro ore al mattino, poi il pomeriggio
corre dieci o più chilometri. Qualche anno più tardi si recò in Grecia
dove per la prima volta percorse tutto il tragitto classico della
maratona. L'esperienza lo convinse: da allora ha partecipato a
ventiquattro di queste competizioni, ma anche a una ultramaratona e a
diverse gare di triathlon. Scritto nell'arco di tre anni, "L'arte di
correre" è una riflessione sulle motivazioni che ancora oggi spingono
l'ormai sessantenne Murakami a sottoporsi a questa intensa attività
fisica che assume il valore di una vera e propria strategia di
sopravvivenza. Perché scrivere - sostiene Murakami - è un'attività
pericolosa, una perenne lotta con i lati oscuri del proprio essere ed è
indispensabile eliminare le tossine che, nell'atto creativo, si
determinano nell'animo di uno scrittore. Al tempo stesso, questo
insolito libro propone però anche illuminanti squarci sulla corsa in sé,
sulle fatiche che essa comporta, sui momenti di debolezza e di
esaltazione che chiunque abbia partecipato a una maratona avrà
indubbiamente provato.
La cosa affascinante di questo libro di memorie (come lo stesso Murakami
lo ha definito) è che ha parlato per la maggior parte del tempo della
corsa, un argomento che sinceramente non mi ha mai attirato.
Ogni primavera dico: "adesso che arriva la bella stagione e le giornate si allungano la sera vado a correre", ci sarò andata effettivamente due volte in vita mia.
Però ho condiviso la sua descrizione di solitudine, di introspezione, di impegno e costanza nel raggiungere l'obiettivo.
Non so bene con quali intenti lui abbia scritto questo libro, dice di aver impiegato molto (circa 10 anni) per pubblicarlo, e non lo vede come una biografia ma come memorie appunto, che testimoniano come lui sia diventato scrittore-maratoneta.
Ad ogni modo vedo questo libro come un libro nel libro, la corsa per quanto reale sia l'ho vista come una metafora di come si può impostare la propria vita, solitudine o gruppo, costanza o meno, insomma un po' di valutazioni che poi ovviamente ognuno di noi fa leggendo il libro e basandosi sulla propria vita, abitudini e carattere.
Per molti aspetti mi sono ritrovata piuttosto simile, per altri effettivamente no, però lui per me resta un grande, ma non solo un grande scrittore, soprattutto un grande uomo, che sa i suoi limiti, ma ha ben in mente dove vuole arrivare.
Ogni primavera dico: "adesso che arriva la bella stagione e le giornate si allungano la sera vado a correre", ci sarò andata effettivamente due volte in vita mia.
Però ho condiviso la sua descrizione di solitudine, di introspezione, di impegno e costanza nel raggiungere l'obiettivo.
Non so bene con quali intenti lui abbia scritto questo libro, dice di aver impiegato molto (circa 10 anni) per pubblicarlo, e non lo vede come una biografia ma come memorie appunto, che testimoniano come lui sia diventato scrittore-maratoneta.
Ad ogni modo vedo questo libro come un libro nel libro, la corsa per quanto reale sia l'ho vista come una metafora di come si può impostare la propria vita, solitudine o gruppo, costanza o meno, insomma un po' di valutazioni che poi ovviamente ognuno di noi fa leggendo il libro e basandosi sulla propria vita, abitudini e carattere.
Per molti aspetti mi sono ritrovata piuttosto simile, per altri effettivamente no, però lui per me resta un grande, ma non solo un grande scrittore, soprattutto un grande uomo, che sa i suoi limiti, ma ha ben in mente dove vuole arrivare.
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Per contro non si aspetta nemmeno la saga del Lupo, prettamente per ragazzi.
Mi aspetto una parte più introspettiva e psicologica che cerca di spiegare come la situazione portata all'estremo influisca non poco sulla mente umana, che sia l'artico o il deserto, non importa.
Mi aspetto un po' di trama, che non sia solo la cronaca accurata di tutte le azioni dei personaggi, come mangiare dormire o quant'altro.
Peccato anche per la scrittura perché a tutti gli effetti l'ho trovata più accurata e fluente (e più coinvolgente) nella saga del Lupo.
Sostanzialmente un libro perdibile.